Sardegna: terra di misteri e criminalità internazionale. Saviano sbaglia analisi

Le recenti dichiarazioni di Roberto Saviano sulla criminalità in Sardegna, in particolare riguardo agli assalti ai portavalori, hanno sollevato un acceso dibattito. L'analisi di un esperto di strategie militari, che per motivi di sicurezza preferisce rimanere anonimo, ha evidenziato la complessità delle reti criminali sarde, che potrebbero avere collegamenti internazionali. L'esperto ha sottolineato che le organizzazioni criminali moderne possono contare su esperti di chimica, guerriglia e armi, e avere informatori nelle forze dell'ordine e sicurezza privata . Il fatto che un bandito abbia individuato chi lo filmava dimostra la loro preparazione. Secondo l'esperto, i responsabili potrebbero essere criminali stranieri. È importante sottolineare che questa analisi non vuole essere uno stereotipo sulla popolazione sarda, ma un'indagine sulle dinamiche criminali dell'isola. La criminalità organizzata non conosce confini, come dimostra la strage di Falcone e Borsellino, dove la mafia siciliana ha agito con modalità che richiamano tecniche di stampo militare. Le critiche a Saviano, accusato di visione coloniale, ignorano la necessità di un'analisi obiettiva. La Sardegna non è immune dalla criminalità, ma i sardi non accettano lezioni da chi non conosce la loro terra. La Sardegna è ricca di storia e cultura, e i problemi di criminalità sono una responsabilità collettiva, non etnica. Ci aspettiamo un'analisi accurata e responsabile da parte degli esperti. Saviano, la Sardegna non "gronda crimine", ma memoria, cultura e rabbia per secoli di incomprensione. Dire "ayo" per simulare un accento sardo è banale e irrispettoso. Rapine simili sono avvenute in altre parti d'Europa, quindi è sbagliato generalizzare come ha fatto Saviano. La criminalità organizzata straniera fa pensare a banditi stranieri. Le rapine ai portavalori in Europa sono rapide e violente, con armi pesanti e veicoli potenti. È difficile identificare i responsabili, potrebbero essere bande locali o straniere, ma sono professionisti ben organizzati. Usano tecniche militari apprese dall'esperienza o da contatti specifici. Per individuarli, si potrebbe intensificare la sorveglianza, analizzare i filmati delle rapine e collaborare con le forze di polizia estere. Sia Saviano che Rizzi sembrano strumentalizzare la Sardegna per visibilità, con il supporto di alcuni politici. Rizzi ha parlato di minacce, ma in realtà sono stati i suoi sostenitori a minacciare i sardi. I sardi non hanno bisogno di lezioni da chi non conosce il territorio e sanno come affrontare i problemi. I docenti che hanno ospitato Rizzi non rappresentano tutta la Sardegna. La criminalità organizzata si concentra sul traffico di droga, e le rapine ai portavalori fanno pensare a criminali "importati". I sequestri di persona sono rari, e la Sardegna non ha una tradizione di rapine organizzate. I sequestri del passato non sono paragonabili alla criminalità mafiosa. Saviano e Rizzi dovrebbero stare alla larga dalla Sardegna, e anche chi, come Rizzi, cerca visibilità sfruttando queste situazioni, non è ben visto, soprattutto dopo la sua recente bocciatura alle elezioni europee. La bocciatura e le numerose denunce di Rizzi sollevano interrogativi sulla sua candidatura, data la mancanza di esperienza nel settore animale. Sembra che Rizzi cerchi visibilità e "like" strumentalizzando la situazione. Rizzi continua a postare video sui sardi che lo avrebbero minacciato per ottenere visualizzazioni, dimostrando, insieme a Saviano, di essere una persona che sfrutta la situazione a proprio vantaggio. La Sardegna ha una storia e tradizioni millenarie, e non ha bisogno di lezioni da chi arriva dal continente. Sembra che Saviano e Rizzi abbiano capito che criticare la Sardegna porti visibilità, e questo è inaccettabile. La Sardegna sta perdendo credibilità politica e non ha più rappresentanti nel governo, il che permette a persone come Saviano e Rizzi di fare ciò che vogliono sull'isola. Questo sta danneggiando la Sardegna, come dimostrano i casi delle pale eoliche e del fotovoltaico. L'isola sta diventando una specie di "strumento" per scorie radioattive e addestramenti militari, e chiunque si sente in diritto di parlarne male. La Sardegna è stata strumentalizzata da persone malvagie e con cattive intenzioni. Spero che la mia analisi sia utile per riflettere sul voto, evitando di dare potere a certe figure. L'isola non può essere lasciata in balia delle onde.

Opinione

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