Gianfranco Langella torna a puntare il dito contro il rifacimento del ciottolato del centro storico di Alghero. Lo fa con una metafora semplice, che arriva diretta: «Decidi di cambiare la pavimentazione del salotto di casa tua: scegli le mattonelle che ti piacciono, incarichi un professionista e gli affidi il lavoro così come l’hai immaginato. Ora immagina che quel piastrellista, invece di posare tutte le mattonelle uguali, ne metta alcune completamente diverse, rovinando l’armonia del tuo salotto. Tu non avevi certo concordato un simile scempio. E non solo: per un lavoro così non pagheresti nemmeno un centesimo, anzi pretenderesti la rimozione immediata delle mattonelle sbagliate. Perché? Perché quella è casa tua, e ci tieni».
Langella porta l’esempio in città: «Ebbene, Alghero è casa tua. E nessun “professionista” – amministratore, tecnico o politico che sia – ha il diritto di rovinare il salotto di tutti noi impunemente».
Poi l’affondo sul centro storico: «Guarda cosa hanno combinato tra la Torre della Polveriera e quella della Madonnina: lo stesso errore, la stessa sciatteria. Solo che nessuno ha reclamato. Forse perché qualcuno è abituato ad avere già il salotto di casa con le mattonelle sbagliate e non ci fa caso. Oppure, peggio, perché non gliene importa nulla».
La conclusione è netta: «Negli anni, questa città ha avuto – e ancora ha – amministratori col salotto di casa brutto, disordinato e malfatto. E il problema è che non se ne accorgono nemmeno».