Il 3 luglio si celebra San Tommaso, un apostolo che la tradizione descrive come il dubbioso per eccellenza, ma anche come il protettore degli architetti. Una contraddizione solo apparente, perché nel suo dubbio si nasconde una lezione profonda sulla fede autentica.
L'uomo che osava dubitare
Tommaso, in aramaico "gemello", nei Vangeli appare come un uomo concreto. Non accettava tutto sulla parola. Quando gli altri apostoli gli annunciano di aver visto il Risorto, lui risponde: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Non si tratta di mancanza di fede, ma della ricerca di una fede solida, basata sull’esperienza diretta. Tommaso parla a chi non si accontenta di frasi fatte, a chi ha bisogno di toccare la verità per abbracciarla davvero.
Il costruttore di comunità
Questo "dubbioso" divenne il santo protettore degli architetti e di chi costruisce. La tradizione lo lega alla precisione e all’ordine. Ma non solo: Tommaso fondò comunità cristiane. Dalla Mesopotamia, arrivò in India nel 52 d.C., sbarcando a Muziris (oggi Kodungallur). Predicò tra la comunità ebraica locale e fondò le celebri "Sette Chiese" nel Kerala, origine dei cristiani di San Tommaso (Nasrani).
La lezione del dubbio costruttivo
Il messaggio di Tommaso è chiaro: il dubbio non distrugge la fede, la rafforza. Come un architetto controlla ogni calcolo, così Tommaso volle verificare ogni aspetto della sua fede. Il suo «Se non vedo non credo» non è scetticismo sterile, ma esigenza di verità. Dopo aver toccato il Risorto, la sua confessione di fede è tra le più forti: «Mio Signore e mio Dio!».
Il santo dei costruttori
Tommaso è patrono di architetti, geometri e agrimensori. Professionisti che controllano tutto prima di costruire, come lui controllò ogni dubbio prima di credere. La sua festa del 3 luglio è celebrata da chi lavora con precisione e serietà. Ed è anche la festa di chi non ha paura di fare domande per arrivare a verità più profonde.
Un apostolo per il nostro tempo
Oggi, tra fake news e verità preconfezionate, Tommaso ci insegna che il dubbio può essere un atto di fede. Non la fede cieca di chi accetta tutto, ma la fede di chi cerca, verifica, sperimenta e poi si dona.
Il suo viaggio in India, la fondazione di comunità che esistono ancora, la sua morte a Mylapore il 3 luglio del 72, raccontano la storia di un uomo che, dopo aver vinto i dubbi, si dedicò completamente alla sua missione.
San Tommaso ci ricorda che la fede non teme le domande, anzi le accoglie. È il santo di chi costruisce — case, comunità, relazioni — con la serietà di chi sa che ogni fondazione deve essere solida per durare.