Itinerari culturali nel nord Sardegna a cura di Bruno Lombardi

Saccargia: la voce camaldolese in Sardegna.

Nel cuore della valle, tra pietra e silenzio, la Basilica di Saccargia si erge come un frammento d’eternità. Le sue mura bicrome raccontano storie di fede e di viaggiatori, di promesse sussurrate al vento. Ogni arco, ogni colonna, è un dialogo tra luce e ombra, tra passato e presente; e i secoli non scorrono: si posano, e si lasciano avvolgere dalla memoria, mentre il cielo accarezza Saccargia, che continua ad affascinare i visitatori. 

Costruita nel XII secolo, la basilica si erge come un testimone silenzioso di un’epoca lontana. La sua bicromia, alternanza di nero e bianco, è il riflesso di una dualità eterna: luce e ombra, materia e spirito, terra e cielo. Le decorazioni geometriche in losanghe, ruote concentriche, archetti pensili, non sono solo ornamenti, ma frammenti di un linguaggio antico, un dialogo tra l’uomo e il divino. Nel cuore della chiesa, l’affresco dell’abside, realizzato alla fine del XII secolo, racconta una storia di fede e speranza. 

Cristo in mandorla, la Vergine, i Santi: figure che emergono dalla pietra, testimoni di un’arte monastica che ci ricorda una forte spiritualità cristiana. Oggi, la Basilica di Saccargia non è solo un monumento: è un custode della memoria, un luogo che invita a fermarsi, a respirare, a ascoltare; chi la visita non porta via solo immagini, ma sensazioni, riflessioni, frammenti di un passato che continua a pulsare sotto la superficie della terra. Saccargia resta lì, custode silenzioso di tempi lontani, mentre il vento ne sfiora le pietre e ne raccoglie i sussurri. 

Nel gioco di luce e ombra, il passato e il presente si stringono la mano, intrecciando preghiere e arte romanica; e quando l’ultimo raggio di sole si posa sulle mura, la basilica continua a vegliare, immutabile nel suo eterno dialogo con il cielo.

Cultura

Complesso nuragico del Palmavera: il respiro eterno della pietra.
C’è un luogo in Sardegna dove il tempo si piega e si trasforma in memoria. Le pietre di Palmavera, scalfite dal vento e dalla salsedine, non sono semplici rovine: sono frammenti di una civiltà che ancora pulsa nel cuore della terra. Qui, tra il silenzio delle antiche mura e il cielo che si specchia nel mare di Alghero, il passato non è un’ombra sbi...

Fontana del Rosello: il respiro dell’acqua e il battito del tempo.
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Il vaso di Dueno: Un mistero irrisolto
Il Vaso di Dueno, rinvenuto a Roma nel 1880, rappresenta una delle testimonianze più antiche e misteriose della scrittura latina arcaica. Datato tra il VII e il VI secolo a.C., questo reperto – un kernos trilobato in ceramica – ...

San Pietro di Sorres: il respiro della pietra e il silenzio dell’anima.
Sulla collina silenziosa di Sorres a Borutta, il tempo si è fermato a contemplare la voce dello Spirito. Le pietre secolari e quelle moderne sussurrano storie di fede e di uomini, di mani che hanno costruito e di preghiere formulate nell’etere vivente. L’ombra dell’abbazia abbraccia il passato, intrecciando luce e memoria in un’unica armonia senza ...

Maria Goretti: Un messaggio scomodo e necessario per il nostro tempo
La storia di Maria Goretti, la giovane contadina di Corinaldo "martirizzata" a soli 12 anni il 6 luglio 1902 da Alessandro Serenelli mentre difendeva la sua purezza, è una delle agiografie più note e, allo stesso tempo, più complesse da affrontare con la sensibilità moderna. Canonizzata nel 1950 da Pio XII come "martire della purezza", la sua figur...

Nuove Scoperte Archeologiche a Nuxis: La Grotta di Acquacadda
Le nuove scoperte archeologiche nella grotta di Acquacadda a Nuxis rappresentano uno dei progetti di ricerca più significativi attualmente in corso in Sardegna. Sotto la direzione scientifica del professor Riccardo Cicilloni dell'Università di Cagliari, gli scavi stanno rivelando importanti testimonianze delle cul...

Ardia di San Costantino a Pozzomaggiore: il galoppo della fede.
Ho visto corse di uomini a cavallo che non appartengono solo alla sua dimensione devozionale, ma al mantenimento di una tradizione viva, in una Sardegna sempre più rivolta alla modernità: è l’Ardia di San Costantino, con il suo galoppo sfrenato e il vento che solleva la polvere; nel paese del Meilogu, il tempo si trasfigura in spiritualità e azione...