Le nuove scoperte archeologiche nella grotta di Acquacadda a Nuxis rappresentano uno dei progetti di ricerca più significativi attualmente in corso in Sardegna. Sotto la direzione scientifica del professor Riccardo Cicilloni dell'Università di Cagliari, gli scavi stanno rivelando importanti testimonianze delle culture preistoriche che hanno abitato il territorio sulcitano.
Il sito archeologico di Sa Marchesa
La grotta di Acquacadda si trova nel sito geo-speleo-archeologico di Sa Marchesa, nell'area di un'ex miniera dismessa nel comune di Nuxis, a circa 50 chilometri da Cagliari. Questo giacimento archeologico è stato frequentato a scopo cultuale e funerario a partire dall'età del Rame (III millennio a.C.). Il sito offre una posizione strategica dalla quale è possibile osservare un panorama mozzafiato del basso Sulcis, con rilievi appartenenti a diverse ere geologiche, dal Cambriano inferiore (circa 540 milioni di anni fa) al Quaternario.
Il 23 giugno 2025 è iniziata la sesta campagna di scavi archeologici consecutiva, che si concluderà il 18 luglio. Questa nuova annualità coinvolge 20 studenti dell'Università di Cagliari e si svolge sotto la guida del professor Riccardo Cicilloni, del dottor Marco Cabras e del dottor Federico Porcedda.
Le precedenti campagne di scavo, iniziate nel 2019 dopo i primi saggi inediti degli anni '60 condotti da Maria Luisa Ferrarese Ceruti, hanno portato alla luce scoperte di grande rilevanza scientifica:
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Nella Sala A è stato realizzato il "Saggio A1", un'area quadrangolare di 5x5 metri, che ha rivelato un'ampia dispersione di materiali ceramici frammentati intenzionalmente, riferibili alla fase Monte Claro, associati a resti scheletrici umani e preziosi reperti metallici.
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Nella Sala B è stato scoperto un focolare associato a ceramiche eneolitiche di cultura Monte Claro e a resti di pasto di presumibile funzione sacrale.
Le scoperte più importanti
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Pugnali dell'età del Rame e lesine metalliche, testimonianza delle avanzate tecnologie metallurgiche delle popolazioni preistoriche.
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Ceramiche della cultura Monte Claro (2700-2200 a.C.), frammentate intenzionalmente secondo pratiche rituali.
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Resti ossei umani non in connessione anatomica, che indicano l'uso della grotta come sepolcreto.
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Resti faunistici che testimoniano le pratiche alimentari e l'economia di sussistenza delle popolazioni del III millennio a.C.
L'obiettivo principale delle ricerche è ricostruire il passaggio dalla cultura di Monte Claro (età del Rame) a quella di Bonnanaro (prima età del Bronzo), per comprendere quale ruolo quest'ultima abbia avuto nella formazione della successiva civiltà nuragica. Gli scavi mirano inoltre a raccogliere nuovi dati sull'evoluzione dell'economia di sussistenza delle popolazioni sulcitane tra il III e il II millennio a.C., periodo che segna il passaggio dall'Eneolitico all'Età del Bronzo.
Il progetto prevede una forte componente di valorizzazione turistica e culturale del territorio. Gli scavi sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 17:30. Il sito è gestito dallo Speleo Club di Nuxis con il supporto del Comune di Nuxis e della Regione Sardegna.
Recentemente, nel maggio 2025, è stato inaugurato un nuovo infopoint per migliorare l'accoglienza turistica e fornire informazioni dettagliate ai visitatori.
Il progetto continua con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del Comune di Nuxis. La ricerca rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni accademiche, enti locali e associazioni per la valorizzazione del patrimonio archeologico sardo.
Le scoperte di Acquacadda stanno contribuendo significativamente alla comprensione delle dinamiche culturali che hanno caratterizzato la Sardegna preistorica, offrendo nuove prospettive sulle origini e lo sviluppo della civiltà nuragica che ha reso unica l'isola nel panorama del Mediterraneo antico.