La Beata Vergine Maria Ausiliatrice, invocata con il titolo di "Aiuto dei Cristiani", rappresenta un pilastro della spiritualità cattolica, legata alla protezione della Chiesa in momenti storici cruciali. Le radici di questa devozione affondano nell'antichità cristiana, ma si consolidano con eventi come la battaglia di Lepanto (1571) e l’opera di san Giovanni Bosco, che ne diffuse il culto attraverso la Famiglia Salesiana. La sua festa, istituita da Pio VII nel 1814, celebra il ruolo di Maria come mediatrice e sostegno nella lotta spirituale e temporale.
Il titolo "Auxilium Christianorum" emerge già nei primi secoli del Cristianesimo, associato alla funzione materna di Maria come intercessione universale. I Padri della Chiesa e testi liturgici antichi la invocavano come sostegno contro le eresie e le persecuzioni. Un passaggio cruciale si ebbe con il Salmo 44, dove Maria è descritta come regina "circondata di varietà", simbolo della molteplicità delle sue grazie. La teologia medievale approfondì questo ruolo, ma fu nel XVI secolo che il titolo acquisì rilevanza pubblica.
Il momento decisivo per la diffusione del culto fu la battaglia di Lepanto (1571), quando Papa Pio V affidò alla Vergine le sorti dell’Europa minacciata dall’Impero Ottomano. La vittoria cristiana fu attribuita all’intercessione mariana, e il Senato veneziano commemorò l’evento con l’iscrizione: "Né potenza, né armi, né condottieri ci hanno condotto alla vittoria, ma Maria del Rosario". Sebbene Pio V istituisse la festa del Santo Rosario, fu il popolo a eleggere Maria come "Ausiliatrice", consolidando il legame tra protezione divina e identità cattolica.
Nel XIX secolo, san Giovanni Bosco trasformò la devozione in un movimento globale. In un’epoca segnata da anticlericalismo e tensioni politiche (1848-1870), Don Bosco vide in Maria Ausiliatrice il baluardo contro le minacce alla fede. Il celebre sogno delle due colonne (1862) – dove la Chiesa, tra tempeste, si aggrappa all’Eucaristia e a Maria – sintetizzò la sua visione: l’Ausiliatrice è alleata nella lotta spirituale. Per divulgare questo messaggio, edificò la Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino (1868) e integrò il titolo nella missione salesiana, definendola "madre e sostegno" degli educatori e dei giovani.
Il Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium, ribadì il ruolo di Maria nel mistero della Chiesa, definendola "sovreminente membro" e modello di fede. Questo approccio, unito all’istituzione della festa liturgica (24 maggio) da parte di Pio VII nel 1814, legittimò il culto a livello universale. La teologia sottolinea la cooperazione di Maria alla redenzione, enfatizzando la sua funzione di mediatrice e soccorritrice, specialmente nelle avversità.
Oggi Maria Ausiliatrice è patrona di nazioni come Australia, Cina e Polonia, e il suo culto è vivo nelle comunità salesiane. La preghiera quotidiana e i santuari dedicati (es. Basilica di Spoleto) testimoniano una devozione che unisce tradizione e impegno sociale. In un’epoca di sfide globali, l’invocazione "Auxilium Christianorum, ora pro nobis" rimane un faro di speranza, sintesi di fede millenaria e resilienza comunitaria.