I Papi. Storia e segreti: Pietro

  Queste le notizie che ci tramanda il Liber pontificalis: "Beato Pietro, l'Antiocheno, figlio di Giovanni, della provincia di Galilea, di Betsaida, fratello di Andrea. Beato Pietro apostolo e capo degli apostoli originario di Antiochia, figlio di Giovanni della provincia della Galilea e della città di Betsaida, fratello di Andrea. Fu il primo che occupò la sede vescovile ad Antiochia per 7 anni. Questo Pietro entrò nella città di Roma quando Nerone era Cesare e lì occupò la sede vescovile per 25 anni un mese e otto giorni. Fu vescovo al tempo di Tiberio, di Caligola, di Claudio e di Nerone. Scrisse due epistole, dette cattoliche, e il vangelo di Marco, perché Marco era suo discepolo e figlio del battesimo; poi tutta la fonte dei quattro vangeli, che furono confermati interrogando lui, cioè Pietro, e ottenendo la sua testimonianza; sebbene un vangelo sia scritto in greco, un altro in ebraico, un altro in latino, tuttavia con la sua testimonianza furono tutti confermati. 

  Egli ordinò due vescovi, Lino e Cleto, che in prima persona svolsero il servizio di sacerdote nella città di Roma per gli abitanti e per i forestieri; il beato Pietro li destinò alla preghiera e alla predicazione, istruendo il popolo. Disputò molte volte con Simon Mago davanti a Nerone, l'imperatore, e davanti al popolo, poiché con arti magiche e stratagemmi Simon Mago stava allontanando coloro che il beato Pietro stava raccogliendo, per farli entrare nella fede di Cristo. E mentre si discuteva a lungo, Simon Mago fu colpito a morte dal volere di Dio. Egli consacrò il beato Clemente come vescovo e gli affidò il governo della sede e della chiesa, dicendo: "come il mio Signore Gesù Cristo gli ha conferito il potere di governare e di legare, così anch'io mi impegno a fare con te, affinché tu possa dirigere il governo della chiesa in modo da portare avanti il lavoro della chiesa e non ti concentri sulla cura del mondo, ma cerchi di dedicarti solo alla preghiera e alla predicazione del popolo". 

  Dopo aver disposto in questo modo le cose, ricevette la corona di martire con Paolo nell'anno 38 anni dopo la passione del Signore. È stato sepolto anche sulla Via Aurelia, nel santuario di Apollo, vicino al luogo in cui è stato crocifisso, vicino al palazzo di Nerone, in Vaticano, nel quartiere del Trionfo, il 29giugno." Dopo l’ascensione di Gesù al Cielo, Pietro si mette alla guida degli apostoli e diventa il primo papa della storia. Possiede solo una tonaca, si ciba di pane e verdure, è povero, non è istruito, ma viaggia per convertire più persone possibili; battezza e compie miracoli. A Roma viene imprigionato da Nerone che perseguita i cristiani e, nel 67, ucciso, per la tradizione assieme a San Paolo, nello stesso giorno. I due apostoli sono i santi patroni di Roma dove vengono sepolti: Pietro nella Basilica di San Pietro, Paolo nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Pietro protegge fabbri, mietitori, muratori, orologiai, pescatori, pescivendoli, portieri e fabbricanti di chiavi. A causa dell’incendio di Roma dell’anno 64, di cui furono incolpati i cristiani, avvenne la prima persecuzione voluta da Nerone; fra le migliaia e migliaia di vittime vi fu anche Pietro il quale finì nel carcere Mamertino e nel 67 (alcuni studiosi dicono nel 64), fu crocifisso sul colle Vaticano nel circo Neroniano, la tradizione antichissima fa risalire allo storico cristiano Origene, la prima notizia che Pietro fu crocifisso per sua volontà, con la testa in giù; nello stesso anno s. Paolo veniva decollato sempre a Roma ma fuori le mura.

  L’umile pescatore di Bethsaida, si trovò a guidare la nascente Chiesa, in un periodo cruciale per l’affermazione nel mondo pagano dei principi del Cristianesimo; istituì il primo ordinamento ecclesiastico e la recita del ‘Pater noster’. Indisse il 1° Concilio di Gerusalemme, fu ispiratore del Vangelo di Marco, autore di due lettere apostoliche nonostante la sua scarsa cultura, nominò apostolo il discepolo Mattia al posto del suicida Giuda Iscariota. La Solennità è fissata dal Martirologio romano al 29 giugno.

Cultura

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