Sabato 26 novembre, alle ore 17:00, presso il Centro congressi in località
Saccargia, nel Comune di Codrongianos, Ilda Curti presenterà Contro i borghi
(Donzelli Editore, 2022), in dialogo con Emmanuele Curti. L'incontro è stato
organizzato nell'ambito della presentazione di COROS, progetto vincitore del bando
"Borghi Storici" del Ministero della Cultura; in collaborazione con la libreria Koinè di
Sassari. Alla presentazione seguirà un dibattito aperto a tutti i presenti. La serata
sarà impreziosita dagli interludi del Coro di Codrongianos.
Il libro
Un paese di poeti, santi e navigatori. Ma anche di «borghi». Da qualche anno, la
riscoperta del policentrismo territoriale italiano viene veicolata nello spazio
pubblico e mediatico dal concetto di «borgo» e dai suoi correlati semantici.
Le
migliaia di comuni italiani, la varietà e complessità territoriale di un paese costituito
da poche grandi città, pochissime «metropoli», molte città medie, una miriade di
piccoli comuni, frazioni, reti di città, campagne, coste, colline e montagne, vengono
così ridotte all’immagine del «borgo». Facile rap-presentazione ammalata di
«metrofilia», che trae piacere dall’eccitazione per un oggetto percepito come
atipico, privo di una propria volizione, da soggiogare e umiliare in un
riconoscimento del tutto asimmetrico, dove il borghese illuminato e riflessivo
«adotta» il borgo bello ma bisognoso. Un rapporto, questo, che misconosce
l’autonomia dei territori, la loro libertà di «dire no», il loro carattere morale e paritario
nella produzione di strategia di sviluppo condivisa. Fino a negarne l’identità
specifica.
Le conseguenze sono molteplici e nefaste. Come già per la cultura, la
narrazione del «borgo» fa sì che anche la valorizzazione del territorio sia tale solo
se inglobata nella goffa egemonia del «turismo petrolio d’Italia», oggi condita con
una spruzzata di ecologismo che assomiglia più al giardinaggio che alla presa in
carico della questione ecologica. Le stesse politiche pubbliche (si pensi al «Bando
borghi» del Pnrr o alle iniziative delle case a 1 euro) soffrono di questa distorsione
sistematica. Visto dai centri delle grandi città e con gli occhi di una classe dirigente
(politica, economica, intellettuale) sempre più urbana per categorie e riferimenti
culturali, se non per nascita e capitale sociale, il borgo diventa così il comodo e
informe contenitore dove riporre, deformandola, l’alterità dei territori.
Come se i
territori del margine non avessero un loro carattere autonomo e differenziato, non
fossero da riabitare anzitutto fin dalla vita quotidiana delle persone.
Per il libro, curato da Filippo Barbera, Domenico Cersosimo e Antonio De Rossi, Ilda
Curti ha scritto l'approfondimento "Condannati a diventare borghi".
Ilda Curti, livornese di nascita, laurea in Filosofia conseguita a Pavia, ha lavorato a
Bruxelles come assistente parlamentare; ricercatore associato all’Università di
Aix-en-Provence dal 2004 al 2006. Fondatrice e membro del Cda della Fondazione
Fitzcarraldo fino al 2006. Dirigente comunale alle Relazioni internazionali (1994-
2001) e direttore del Progetto The Gate (1997-2006), è assessore alle Politiche per
l’Integrazione, Rigenerazione urbana e Arredo urbano nella seconda Giunta
Chiamparino. È attualmente presidente della rete europea Quartiers en crise. Nel
2010 viene insignita dell’onorificenza di Chevalier dans l’Ordre National du Merite
della Repubblica Francese, su decreto del Presidente della Repubblica Francese
Nicolas Sarkozy.