Il campo Mariotti è chiuso da anni. Adesso l’amministrazione ha deciso di rimetterlo in gioco. Ma la riapertura, invece di un fischio d’inizio, è diventata un fischio di rissa.
La Determinazione comunale n. 2194 dell’8 agosto rettifica l’avviso pubblico per la concessione in uso temporaneo dell’impianto. Una mossa arrivata dopo la scadenza dei termini, con modifiche agli orari, alle condizioni d’uso e ai criteri di assegnazione. Da qui, la tempesta.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Cocco, parla senza mezzi termini: «All’indomani della scadenza del bando, l’assessore all’Impiantistica sportiva e Demanio nonché segretario PD, Enrico Daga, e il dirigente Pietro Nurra hanno partorito una rettifica che stravolge le regole di partecipazione per l’uso del Campo Mariotti. Un atto pubblicato il giorno seguente la scadenza originaria, che modifica requisiti, tempi, criteri di assegnazione e persino le condizioni di utilizzo dell’impianto. Si passa da un bando con orari completi e tariffe distinte, a un impianto fruibile solo nel pomeriggio, con limiti di una sola seduta al giorno e massimo due a settimana per associazione. Il tutto condito dall’inserimento last minute di una commissione con punteggi e griglie di valutazione mai citati prima e tutti da motivare. L’ennesimo episodio di una gestione disinvolta, opaca e assolutamente inaccettabile della delega all’impiantistica sportiva: le società sportive si sono viste cambiare le regole a partita in corso, senza alcun rispetto per la programmazione, e con l’ombra pesante di decisioni prese altrove e poi formalizzate all’ultimo istante. Non è così che si amministra un bene pubblico e non è così che si rispetta la comunità sportiva. Chiediamo all’assessore Daga e al dirigente Nurra di spiegare chi ha deciso queste modifiche, perché siano state inserite all’ultimo minuto, e quali interessi stiano realmente tutelando. La città ha diritto a risposte immediate e a una gestione limpida degli impianti comunali».
Anche il Partito Sardo d’Azione alza il tono. Il segretario cittadino, Giuliano Tavera, mette il dito sulla coerenza del bando: «Il bando per la gestione del Mariotti? Un bando con gli occhi azzurri e i capelli biondi. Ma la trasparenza dov’è finita? L’articolo 1 del documento stabilisce in modo inequivocabile che la struttura è destinata alla pratica del calcio. Tuttavia, già all’articolo 2, si apre improvvisamente alla possibilità di partecipazione da parte di società che operano in “varie discipline sportive”. Una contraddizione palese. A questo punto ci chiediamo, senza mezzi termini: per chi è stato realmente pensato questo bando? A chi serve? Quali sono gli interessi, dichiarati o meno, che hanno guidato la sua stesura? Perché, dopo anni di silenzio, si arriva a una pubblicazione tanto affrettata quanto opaca, che sembra voler chiudere più che aprire, escludere più che includere? Il glorioso Mariotti merita rispetto. Merita una gestione trasparente, partecipata, davvero orientata al bene comune. Il PSD’AZ continuerà a vigilare, a fare domande scomode e a stare dalla parte dei cittadini. Perché il Mariotti non è un bene di qualcuno: è un patrimonio di tutti».
Da Forza Italia, il capogruppo Marco Tedde parla di caos: «La confusione regna sovrana. Un vero e proprio pasticcio. A favore di chi? L’art. 1 attesta che la struttura è destinata allo sport del calcio. Ma l’art. 2 afferma che possono richiedere la struttura le società che partecipano ai campionati delle “varie discipline sportive”. Viene quindi eliminata la limitazione al calcio. Forse è meglio che l’amministrazione Cacciotto eserciti i suoi poteri di autotutela e ritorni alla “casella di partenza”».
L’assessore Enrico Daga non resta in silenzio e passa al contrattacco: «L'amministrazione ha degli “amici” commentatori seriali, che spuntano come funghi ogni volta che qualcuno gli gratta la pancia. Sul Mariotti e lo sport in generale sembrano quei "defunti in congelatore che riprendono vita" incoscienti degli ultimi anni di storia. Sembra che il campo Mariotti sia inagibile per causa nostra, e si scagliano contro l'amministrazione, ora che stiamo rimettendo in sesto un campo che era completamente inagibile. Oggi che con enorme fatica lo stiamo restituendo alla comunità, in una cosa che è poco più di un esperimento e per un paio di allenamenti a settimana, magicamente saltano fuori i soliti esperti del nulla, pronti a cronometrare ogni nostro respiro. La verità è che in generale stiamo colmando un vuoto di anni, riqualificando campi abbandonati e mettendo lo sport al centro dell'attività amministrativa. Nonostante ciò, incredibilmente, c’è chi riesce a indignarsi persino per un po’ di vita restituita a un campo dimenticato. E questi quattro “bastian contrari” seriali – che sembrano più interessati a contarci i minuti che a vedere i risultati – senza il minimo pudore, pretendono persino di farci la morale. Facciano pure la loro sceneggiata, ma sappiano che mentre ci attaccano con polemiche da bar, noi stiamo ricostruendo pezzo per pezzo il settore dello sport che era in macerie. La cosa più grave è che, a parte i professionisti della polemica, c'è chi, pur essendo stato miracolato con incarichi di responsabilità, non sa riconoscere l’impegno e il lavoro di questo primo anno di amministrazione. Da costoro, saremmo lieti di essere ricompensati col silenzio più rispettoso, invece che dal rumore di fondo delle loro misere polemiche quotidiane. Ma si sa, costoro campano dall'odio, dalle divisioni, dagli scontri, alimentano le invidie, le contrapposizioni a fini elettoralistici. Comunque andiamo avanti, e se questo disturba, beh, vuol dire che stiamo facendo esattamente la cosa giusta. D'altro canto sarebbe utile che tra associazioni sportive ci fosse collaborazione anziché guerre che si scaricano sistematicamente sulle amministrazioni di turno. L'obiettivo vero? Il mio sogno? Ricucire Alghero. Finirla con le guerre che la avvelenano».
Una cosa è certa: il Mariotti per ora resta più un terreno di scontro politico che un campo di calcio. E la partita, qui, è appena iniziata.