Mentre in molte località italiane il litorale fa la conta degli ombrelloni chiusi, la Sardegna sembra vivere in un’altra stagione. Qui, la crisi del settore balneare non si vede. Anzi.
Dalla Costa Smeralda a Chia e Villasimius, le spiagge sono piene come sempre. I prezzi non sono mai stati popolari — fino a 25 euro al giorno per lettino e ombrellone — ma il turista continua a pagare.
Il Sindacato Italiano Balneari conferma: luglio è andato meglio del 2024. Un dato che stona con i racconti di altre coste italiane, dove il calo è evidente. L’isola ha un’altra carta: molte spiagge sono libere e l’offerta turistica è diversa.
C’è chi, come l’assessora Frisoni, avverte di non dare tutta la colpa al caro-lettino:
«Additare come responsabile il rincaro delle tariffe balneari non è cosa buona e giusta» – dice – ricordando che altrove, come in Emilia Romagna, le tariffe sono “più che convenienti”.
I numeri del traffico aereo confermano il quadro: tutti e tre gli scali sardi sono in crescita. Alghero, in particolare, ha fatto segnare il miglior risultato di sempre, sfiorando il milione di passeggeri.
Per ora, la crisi balneare è un problema del Continente. In Sardegna, l’estate continua a riempire ombrelloni e casse.