La risposta non si fa attendere. E porta la firma di Giampietro Moro, consigliere comunale di Città Viva, che attacca frontalmente Marco Tedde, esponente di Forza Italia, accusandolo di voler «offuscare e screditare l’operato del Sindaco, dell’Amministrazione comunale, della Polizia Locale e degli uffici» per evitare che «possano essere attribuiti meriti al loro operato». Un’accusa pesante, che Moro accompagna con una stoccata personale: «Ma questa è una sua proverbiale costante e prerogativa, un modo stantio di fare politica e di gestire la comunicazione e che, da buon Marchese del Grillo, espone gli altri consiglieri forzisti a una figura imbarazzante».
Il consigliere di maggioranza rivendica un cambio di passo nel metodo: «La politica oggi si fa condividendo i percorsi e riconoscendo, quando ci sono, i meriti anche alle amministrazioni passate, affinché la verità sia sempre la base della partecipazione alla vita democratica della città. Una prassi, tra l’altro, che il Sindaco Cacciotto non manca di mettere in pratica ogni qual volta si raggiunga un obiettivo di lungo respiro, condiviso con le precedenti amministrazioni».
Poi il j'accuse: «La politica deve necessariamente tornare ad avere un ruolo centrale e credibile, e non alimentare inconsistenti polemiche che portano a dividere i cittadini, tralasciando i veri obiettivi; gli stessi che Forza Italia ha dimenticato di portare a termine proprio quando ha avuto responsabilità di governo (es. piscina coperta, ex caserma dei carabinieri di via Simon, palazzo comunale di via Columbano, circonvallazione, spesa di avanzo di bilancio, rimessa in ordine dei conti del Comune e della SECAL) e che oggi, il Sindaco Cacciotto, con grande determinazione, attenzione e condivisione sta portando a termine».
Infine, l’affondo finale, con un richiamo a un nuovo corso amministrativo: «È necessario partire dal presupposto che una nuova era è già iniziata, che il Sindaco Cacciotto ha già gettato le basi per un approccio orientato all’ascolto e alla partecipazione, relegando in un angolo la politica dei rancori, delle divisioni e delle bugie».