Il Centro Studi Agricoli parla di “scelta assurda e irresponsabile” e chiede lo stop immediato. La Regione Sardegna ha infatti deciso di riprendere gli abbattimenti forzati di bovini sani, anche se vaccinati, nei focolai di dermatite nodulare bovina. Una decisione presa senza attendere la sentenza del Consiglio di Stato prevista per il 28 agosto.
Fino a ieri, l’intervento colpiva solo i capi malati. Oggi, secondo il Bollettino epidemiologico nazionale, i capi sani da abbattere sono 2.445, distribuiti su 52 focolai ancora attivi. Gli ultimi tre segnalati nei comuni di Benetutti, Burgos e Orani.
«Abbiamo appreso oggi dell’abbattimento di un’intera mandria sana nel Nuorese – dichiara Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli – La situazione diventa sempre più complicata e grave. È assurdo procedere con l’eliminazione di animali sani senza attendere l’esito del giudizio del Consiglio di Stato. È una scelta che rischia di distruggere definitivamente il comparto bovino sardo».
Piana lancia un appello diretto alla presidente della Regione, Alessandra Todde: «Fermi questo massacro immediatamente!». E agli assessori regionali all’Agricoltura e alla Sanità chiede «un sussulto di responsabilità. Fermatevi. State scientemente distruggendo il lavoro e la dignità di centinaia di allevatori sardi».
Questa sera, il direttivo del Centro Studi Agricoli si riunirà d’urgenza con i legali per definire un piano di assistenza agli allevatori colpiti. «Siamo pronti a sostenere ogni azione legale per difendere gli allevatori e il patrimonio zootecnico della Sardegna. La Regione ha il dovere morale e istituzionale di proteggere i suoi agricoltori, non di annientarli», conclude Piana.