Premiata la progettualità del Parco di Porto Conte: oltre 4 milioni di euro sono stati assegnati al progetto di salvaguardia ambientale e recupero del compendio di Punta Giglio. A darne notizia è l’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente, attraverso il ministero dell’Ambiente e nell’ambito dell’accordo Mase-Gov 2021-2027. Si tratta di un finanziamento pari a 4,2 milioni di euro, frutto della piena disponibilità del patrimonio pubblico sui terreni recentemente acquisiti, che consente ora l’avvio concreto di un intervento di grande portata ambientale.
La progettazione, curata dai tecnici del Parco di Porto Conte, riguarda il ripristino morfo-funzionale della vegetazione e dei sistemi forestali costieri, in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici. Le azioni previste interesseranno le coste sabbiose e a falesia, l’entroterra, e includono una ridefinizione delle superfici a ginepro, oltre alla rinaturalizzazione delle pinete e delle aree litoranee.
«Ciò consentirà anche di ampliare le attività previste per il compendio di Punta Giglio, ovvero la riqualificazione degli immobili in stato di abbandono e dei manufatti storici», spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Alghero, Raniero Selva. Tra gli interventi previsti, anche il recupero delle formazioni di Quercus Ilex (lecci), fondamentali per l’aumento della capacità di sequestro del carbonio, con un incremento stimato del 300% annuo nella CO2 assorbita. I lavori partiranno nel secondo semestre del 2025 e si concluderanno entro il secondo semestre del 2029.
«Un grazie alla struttura del Parco e alla Regione, che stanno lavorando con dedizione per raggiungere un risultato che va nella giusta direzione: salvaguardia ambientale e fruibilità del sito, che insieme al compendio carsico di Capo Caccia rappresenta uno dei principali attrattori naturalistici della Riviera del Corallo», conclude Selva.
Sulla stessa linea anche Enrico Daga, assessore comunale al Demanio, Finanze e Tributi, che ha commentato con soddisfazione sui social il risultato raggiunto: «Ci dicevano che era inutile, che quei terreni dovevano restare ai privati. Abbiamo scelto un’altra strada, quella del coraggio e della restituzione». Daga rivendica la bontà della decisione presa dal Comune di acquisire oltre 200 ettari di costa, che oggi riceve un riconoscimento concreto da parte delle istituzioni: «Abbiamo sottratto un territorio al rischio di deterioramento, gettato le basi per nuove competenze e opportunità per i giovani, e recuperato un patrimonio dimenticato restituendolo alla collettività».
«In questi mesi abbiamo ascoltato accuse, sospetti e critiche prive di fondamento – aggiunge Daga – ma oggi i fatti parlano chiaro. Questa è la differenza tra chi grida e chi costruisce. Punta Giglio rappresenta una nuova pagina nella storia ambientale di Alghero, scritta con determinazione, competenza e amore per il territorio. Adesso si parte davvero per un capolavoro di comunità».