Il belga dell'Alpecin-Deceuninck domina ancora una volta il gruppo compatto sui 161,9
chilometri della diciannovesima tappa. Vingegaard guadagna quattro preziosi secondi su
Almeida allo sprint intermedio di Salamanca, mentre la corsa si dirige verso l'ultima grande
battaglia di montagna.
Il sole del mezzogiorno illumina le pianure di Castiglia e León quando il serpentone
multicolore si snoda tra le colline che separano Rueda da Guijuelo, cittadina della
provincia di Salamanca famosa nel mondo per i suoi prosciutti. È venerdì 12 settembre e
la Vuelta 2025 presenta ai corridori una delle ultime occasioni per le ruote veloci: 161,9
chilometri di continui saliscendi che, sulla carta, dovrebbero sorridere ai velocisti prima
della grande resa dei conti di domani in montagna.
La fuga prende forma fin dai primi chilometri. Jakub Otruba della Caja Rural-Seguros RGA
e Victor Guernalec dell'Arkéa-B&B Hotels scattano con decisione appena il commissario
abbassa la bandiera del via ufficiale.
Il gruppo, con la complicità delle squadre dei
velocisti, concede subito spazio ai due battistrada che in pochissimi chilometri si ritrovano
con oltre un minuto di vantaggio. È la classica giornata in cui le gerarchie sono già scritte:
davanti ci vanno i coraggiosi, dietro si preparano i fulminei.
Ma il copione si complica presto. Victor Guernalec, per motivi che restano nell'ombra, si
ferma a metà percorso e viene inevitabilmente riassorbito dal gruppo, lasciando il solo
Otruba a guidare la danza solitaria sulle strade castellane. Il ceco, con la tenacia di chi sa
di vivere i suoi quindici minuti di gloria, mantiene un margine che oscilla tra i tre e i quattro
minuti, mentre alle sue spalle Alpecin-Deceuninck e Lotto Cycling Team tessono la tela per
Jasper Philipsen ed Elia Viviani.
Il vento laterale che spira tra Salamanca e i dintorni mette in allerta il gruppo a una
settantina di chilometri dal traguardo. È un momento di tensione pura: le squadre si
allungano, i corridori si cercano, la velocità aumenta improvvisamente. UAE Team
Emirates XRG e Team Visma | Lease a Bike si portano nelle posizioni di comando,
consapevoli che in una giornata del genere ogni dettaglio può fare la differenza. Il
vantaggio di Otruba crolla a meno di due minuti, ma la minaccia del ventaglio svanisce
presto e il gruppo torna a respirare.
Lo sprint intermedio di Salamanca diventa teatro di una battaglia nella battaglia. Jonas
Vingegaard, il danese della maglia rossa, ha bisogno di ogni secondo per tenere a
distanza il portoghese João Almeida. Quando Otruba transita per primo prendendosi sei
secondi di abbuono, il danese della Visma si fa largo tra i velocisti e conquista il secondo
posto con quattro secondi preziosi. Un colpo da maestro che porta il suo vantaggio su
Almeida a 44 secondi in classifica generale, mentre il gruppo, galvanizzato
dall'accelerazione, si avvicina pericolosamente al fuggitivo solitario.
A cinquanta chilometri dal traguardo, quando Otruba viene finalmente riassorbito dal
plotone, la corsa entra nella sua fase più calda. Mario Aparicio e Sergio Chumil della
Burgos Burpellet BH tentano un ultimo sussulto, ma la loro fuga dura lo spazio di un
mattino. Il gruppo, ormai elettrizzato dalla prospettiva della volata, non concede più nulla.
Ogni squadra si organizza, ogni corridore cerca la posizione migliore per i propri finisseur.
Negli ultimi venti chilometri, la tensione si taglia col coltello. La Ineos Grenadiers prende le redini
delle operazioni con Filippo Ganna che mette in fila il gruppo con la potenza che tutti gli
riconoscono. Dietro di lui, Ben Turner si prepara per il finale, mentre Movistar Team, Israel-
Premier Tech e Lotto Cycling Team si posizionano per non perdere il treno buono. È il momento in
cui la corsa cambia volto: non più una gita di salute tra le colline, ma una battaglia all'ultimo metro.
L'ultima curva arriva a poco più di tremila metri dal traguardo, poi inizia il rettilineo finale in
leggera salita che porterà al verdetto. Ganna continua a martellare in testa al gruppo, ma a
millecinquecento metri dalla conclusione anche le gambe del campione italiano cominciano a
cedere. È il momento dell'Alpecin-Deceuninck: la squadra belga si fa largo e prende il comando
della situazione con Jasper Philipsen che si posiziona sulla ruota giusta.
Ma la volata è tutt'altro che scontata. Mads Pedersen della Lidl-Trek prova ad anticipare tutti,
scattando quando mancano ancora duecento metri al traguardo. È una mossa coraggiosa ma forse
prematura. Philipsen, con l'esperienza di chi ha già vinto due tappe in questa Vuelta, aspetta il
momento giusto. Quando il danese inizia a cedere, il belga cambia marcia e rimonta con la furia di
un treno in corsa.
La linea del traguardo si avvicina velocemente. Philipsen ha preso il comando delle operazioni e
non lascia più spazio ai rivali. Dietro di lui, Mads Pedersen difende il secondo posto mentre Orluis
Aular della Movistar Team completa un podio che fotografa perfettamente i rapporti di forza tra i
velocisti in questo finale di Vuelta.
È la terza vittoria per Jasper Philipsen in questa edizione della corsa spagnola, dopo i trionfi nella
tappa inaugurale di Novara e nell'ottava frazione di Saragozza. Il belga dell'Alpecin-Deceuninck
conferma ancora una volta di essere il velocista più in forma del momento, capace di gestire alla
perfezione anche le volate più complicate. Per lui, dieci secondi di abbuono che però non cambiano
gli equilibri della classifica generale.
Jonas Vingegaard conserva saldamente la maglia rossa con 44 secondi di vantaggio su Almeida,
margine che potrebbe risultare decisivo in vista della grande tappa di montagna in programma
domani. Il danese ha giocato le sue carte con l'astuzia del campione navigato, prendendosi quegli
abbuoni che potrebbero fare la differenza quando si arriverà alle salite decisive.
La Vuelta 2025 ha offerto oggi l'ultimo banchetto per i velocisti prima di tuffarsi nuovamente
nell'alta montagna. Domani le pianure di Castiglia lasceranno il posto ai pendii impervi che
decideranno le sorti della corsa. Ma oggi, tra Rueda e Guijuelo, nelle terre dove nasce il miglior
prosciutto di Spagna, è stata ancora una volta la velocità pura a trionfare. E Jasper Philipsen, con la
classe di chi sa vincere quando conta, ha firmato un altro capolavoro in volata.