La tensostruttura del Quarter, ribattezzata “Alguer Hall”, finisce al centro di una polemica rovente.
Forza Italia denuncia un abuso: «Da un accesso agli atti abbiamo appreso con sconcerto che l’installazione è priva di autorizzazione della Soprintendenza. Peraltro, il posizionamento sarebbe dovuto essere temporaneo e limitato ai soli mesi invernali. Sono stati spesi oltre 30 mila euro per una tensostruttura pomposamente denominata “Alguer hall”, quasi a voler evocare la City hall di Londra», scrive il gruppo consiliare, che parla di «violazione di legge in danno di un bene vincolato, completamento riqualificato dalla Giunta Tedde nel 2006-2008 con oltre 8 milioni di euro». Da qui la richiesta al sindaco di intervenire prima della Soprintendenza: «Una situazione paradossale, indice di sciatteria amministrativa e di imbarazzante manifestazione di vana grandeur».
La replica del sindaco Raimondo Cacciotto non si fa attendere: «Con la Soprintendenza c’è dialogo costante su tutto, anche per il presente e il futuro della struttura del Quarter». Per il primo cittadino, l’Alguer Hall è «uno spazio vitale per eventi, incontri e iniziative» e presto potrà ospitare anche matrimoni civili.
Sulla stessa linea l’assessore al Demanio Enrico Daga: «È fuori luogo ogni illazione sulla situazione della struttura, per la quale l’Amministrazione intende ampliare la funzione. Di concerto con la Soprintendenza si costruiranno soluzioni condivise per un uso stabile e non più temporaneo».
Intanto l’amministrazione annuncia la modifica del regolamento comunale per includere la sala tra gli spazi destinati alle nozze. L’Alguer Hall ha già ospitato mostre, festival, incontri internazionali, concerti e persino Sharon Stone.
La battaglia resta aperta: per l’opposizione un abuso, per il Comune una nuova centralità culturale. A decidere, probabilmente, sarà proprio la Soprintendenza.