Flop dell’Italia del basket agli Europei 2025. La Slovenia di un super Doncic (42 punti) rimanda a casa gli azzurri. Coach Pozzecco annuncia a fine gara le sue dimissioni.

  Certe partite le giochi con l’anima. Il resto non conta. E l’Italia vista contro la Slovenia lo sa. Finisce 84-77, il finale della storia che non volevamo vedere. Azzurri fuori dall’Europeo. La squadra di Pozzecco è stata capace di tenere la partita aperta. E nel quarto periodo (vinto 21-12) ha avuto anche l’occasione di ribaltarla. Una lotta. Contro un gigante straordinario: Luka Doncic. Ne ha segnati 42, un alieno. Gli azzurri la perdono però nei primi due quarti. Quel che resta del primo tempo è infatti lo stupore. Uno stupore doppio, oltretutto. Per i 30 punti di Doncic (4/8 da 3). Ma anche per i 4 punti di Krampelj, il secondo miglior realizzatore degli Sloveni nei primi 20’. E’ un gap che l’Italia a un certo punto aveva pensato di poter sfruttare. Attaccata al match, la squadra del Poz in effetti ha avuto nel terzo quarto dei momenti per rientrare. Con Doncic in panchina (ogni tanto deve rifiatare anche lui...) sembrava possibile. Ma lì è venuta fuori lì la Slovenia-squadra - con le triple Prepelic, Nikolic e Muric -, che ha limitato il rientro azzurro. L’eliminazione da Eurobasket è però fatto anche di voglia, tenacia, qualità. E questo fa ancora più male. Niang nel quarto periodo ha dato tutto, limitando Luka Magic, comprensibilmente un po' meno esplosivo rispetto ai primi 20'. Gallinari (onorato a fine match) ha messo giocate belle e importanti.

  E Fontecchio (22 punti, il migliore) è stato altrettanto speciale. Ma ci voleva di più per andare avanti. Peccato. Il 4-0 azzurro iniziale è una dichiarazione d’intenti. Ma ci vorrà tempo per svilupparla. Perché non appena Doncic prende in mano la squadra, comincia un altro sport: il suo. Un break 0-15 degli sloveni (con due triple di Luka) fa diventare il match una specie di tutti contro Doncic. Lo si sapeva anche alla vigilia che sarebbe stato un marziano contro l’universo azzurro. E però combattimenti stellari, qui, ce ne sono. Doncic ha fatto quello che ha voluto, in un primo quarto dominato non tanto dai punti (anche quelli, sì) ma soprattutto dall’eleganza e della potenza, oltre che da una tecnica finissima. Dopo dieci minuti i punti di Doncic sono già 22. Irreale. E l’Italia? Volenterosa, concentrata, energica. Dentro la partita. Quasi sempre. In difesa gli uomini del Poz fanno quel che possono, ma il primo quarto si chiude tutto in favore degli sloveni: 11-29. Un mood che prosegue anche a inizio secondo quarto. Doncic corre negli spogliatoi (fastidio al piede) e resta via quasi tre giri di lancette. E’ lì, in quei minuti, che l’Italia deve aver capito di poter fare punti. E dal +19 sloveno, l’Italia lentamente e ostinatamente risale. Se contro Luka in difesa si fa quel che si può, in attacco Fontecchio prova a dare di più. Supportato anche da Niang, che quando entra in campo ti mette le ali. E una calamita su Doncic. Pajola segna la tripla del -7 (38-45), canestro che serve per tenere l’Italia nel raggio dalla decina di svantaggio (40-50 all’intervallo). L’Italia doveva fare una partita di cuore. Ma anche di cervello. Doncic era sì l’immarcabile. Ma dopo il trentello del primo tempo un calo fisiologico era più che naturale anche per lui. In più la squadra del Poz comincia ad abbassare il numero di palle perse (erano state 7 nel primo tempo). Il resto lo fanno la forzatura dei tiri, la grandezza di Niang e di Gallinari (e il riposo di Doncic da 3' della fine del terzo periodo). Insomma, tutto sembra andare nella direzione di un recupero italiano. Tant’è che Melli, stoico, segna la tripla del 47-59. Seguita da quella di Fontecchio (50-59), canestro che tiene l’Italia aggrappata al match. Con Doncic seduto, l’Italia si guadagna chance di rientro. Tuttavia, un paio di palloni persi male e qualche libero buttato sul ferro rinvigoriscono la Slovenia. Che senza Doncic vede la resurrezione di Prepelic e Nikolic e le loro due triple da urlo. Avanti di 16, la Slovenia comincia l’ultimo quarto. La tripla di Muric vale il 58-75. Ma questa Italia ha settepolomoni. E volontà. A 5’ dalla fine Gallinari e la triplona di Melli riportano i compagni sul -6. Veterani irresistibili. Di più. A 2’ Fontecchio riporta i suoi a -1 (77-78). Doncic, sempre lui, segna i liberi del nuovo +3. L’ultimo giro di lancette è commovente. L’Italia vuole ribaltarla. Si gioca coi liberi. La tensione resta alta, ma gli azzurri non riescono più a fare canestro. E Hrovat a campo aperto mette il sigillo sul match.

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