I Papi, storie e segreti: 20 Papa Fabiano (236-250)

  Guidò la Chiesa di Roma dal 236 al 250, promosse l'organizzazione ecclesiastica e l'assistenza ai poveri, suddividendo Roma in sette diaconie. Durante il suo papato, il vescovo di Roma acquisì grande prestigio, ma suscitò l'attenzione dell'imperatore Decio. Fabiano, inizialmente un laico, succedette a papa Antero e godette di tempi relativamente pacifici sotto gli imperatori Gordiano III e Filippo l’Arabo. Quando Decio salì al potere, perseguitò i cristiani, obbligandoli a sacrificare agli dèi romani. Fabiano rifiutò, venendo arrestato e lasciato morire nel carcere Tullianum. Fu sepolto nel cimitero di Callisto e onorato come martire. 

  La sua memoria si celebra il 18 gennaio a Milano. Poco si legge nella storia di lui, ma è celebre per il modo con cui fu eletto a reggere la cattedra di S. Pietro. Era essa rimasta vacante per la morte di S. Antero, ed i fedeli di Roma si erano raccolti per l'elezione del nuovo pastore. Vi era fra essi Fabiano, venuto di fresco dalla campagna, che certamente non si sarebbe mai immaginato di essere l'eletto dal Signore. Stavano i fedeli in fervorosa orazione, pregando lo Spirito Santo a intervenire, quando di improvviso si vide una luce splendidissima discendere dal cielo, e di poi una colomba che leggermente venne a posarsi sul capo di Fabiano. Papa Fabiano tiene rapporti con i cristiani dell’Africa e dell’Oriente, e si dedica all’organizzazione ecclesiale nell’Urbe, dividendone il territorio in sette ripartizioni territoriali. Provvede inoltre a sistemare i cimiteri cristiani, e dà sepoltura a papa Ponziano, deportato in Sardegna ad metalla, cioè nelle miniere, e morto nel 235. Tutte opere da tempi di pace.

  Nel 249 Filippo l’Arabo viene ucciso presso Verona dalle truppe del suo rivale Decio, che prende il potere con un programma di rafforzamento interno dell’Impero, contro i pericoli d’invasione ad opera dei barbari, che lo minacciano da tante parti. Per lui, rafforzamento vuol dire anche ritorno all’antica religione romana, per pure ragioni politiche. Si decreta perciò che tutti i sudditi dell’Impero romano dovranno proclamare solennemente e pubblicamente la loro adesione al paganesimo tradizionale, compiendo pubblicamente un atto di culto, che consiste essenzialmente nell’immolazione di qualche animale. Fatto questo, ognuno riceverà il libello, una sorta di certificato attestante la sua qualità di buon seguace degli antichi culti. Ci sono i cristiani convinti, che dicono un risoluto no, respingendo a viso aperto l’imposizione e affrontando la morte. Tra i primi a rifiutarsi di sacrificare agli dèi c’è papa Fabiano, che si spegne nel carcere Tullianum, ma non per morte violenta. Si ritiene, infatti, che l’abbiano lasciato morire di fame e di sfinimento in quella prigione. I cristiani lo hanno poi sepolto nel cimitero di San Callisto, lungo la Via Appia, onorandolo come martire, e l’iscrizione posta allora sul suo sepolcro è giunta fino a noi. Nella diocesi di Milano la sua memoria si celebra il 18 gennaio. Secondo il Liber Pontificalis:«FABIAN [10.1.236-20.1.250], nato a Roma, figlio di Fabio, ha tenuto la sede 14 anni 11 mesi 11 giorni. Fu incoronato con il martirio. Fu vescovo al tempo di Massimo [Massimino] e dell'Africano [236] al 2 ° di Decio e a quello di Quadrato [Grato, 250]; morì il 19 gennaio. Divise le regioni tra i diaconi e creò 7 suddiaconi che dovevano vegliare sui 7 notai in modo che raccogliessero fedelmente gli atti completi dei martiri. Ordinò che molti lavori fossero eseguiti nei cimiteri. Dopo la sua passione i sacerdoti Moyses e Maximus e il diacono Nicostrato furono arrestati e messi in prigione. Poi Novato venne dall'Africa e separò Novaziano e alcuni confessori dalla chiesa dopo che Moyses era morto in prigione-era lì 11 mesi; così fu che molti cristiani fuggirono . Ha eseguito cinque ordinazioni di dicembre, 22 sacerdoti, 7 diaconi; per vari posti 11 vescovi. Fu sepolto nel cimitero di Callisto sulla Via Appia il 20 gennaio. Il vescovato era vacante per 7 giorni.» Dal Martirologio Romano (ed. 2001): «20 gennaio - San Fabiano, papa e martire, che da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato e, offrendo un glorioso esempio di fede e di virtù, subì il martirio durante la persecuzione dell'imperatore Decio; san Cipriano si felicita del suo combattimento, perché diede una testimonianza irreprensibile e insigne nel governo della Chiesa; il suo corpo in questo giorno fu deposto a Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto.» La sua memoria liturgica, nella Chiesa latina, ricorre il 20 gennaio. Nella Chiesa greca, invece, il 5 agosto. San Fabiano è spesso rappresentato in vesti pontificali e, talvolta, con la colomba, “segno” con il quale il popolo riconobbe in lui il degno successore di papa Antero.

Cultura

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