Dietro le quinte del potere: Giuseppe Pella, il patriota silenzioso di Trieste

  Giuseppe Pella non è certo il primo nome che viene in mente quando si parla di grandi leader italiani, ma ha avuto un ruolo cruciale in uno dei momenti più delicati della storia del Paese. Nato nel 1902 in Piemonte, si affermò come economista di grande competenza, un uomo che sapeva far di conto, ma che quando necessario sapeva anche far la voce grossa, come dimostrò nel suo breve ma intenso mandato da Presidente del Consiglio nel 1953. Pella divenne Presidente del Consiglio dopo il crollo dell'ultimo governo De Gasperi, un compito che nessuno voleva. 

  Il suo incarico doveva essere puramente tecnico: portare avanti il bilancio e mantenere l’Italia in piedi fino a nuove elezioni. Ma come accade spesso in politica, la storia aveva in mente per lui un altro destino. Mentre cercava di barcamenarsi tra una politica interna traballante e un governo nato per durare poco, Pella si trovò catapultato nella crisi internazionale di Trieste. Era il 1953, e il maresciallo Tito, dall'altra parte del confine jugoslavo, minacciava di invadere Trieste se gli anglo-americani avessero ceduto l'amministrazione della città all’Italia. In quel momento, Pella, l’economista tranquillo, tirò fuori un carattere deciso e nazionalista che nessuno si aspettava. Minacciò di inviare le truppe al confine orientale, pronto a difendere la città. Da un lato, i monarchici e la destra lo salutarono come un eroe patriottico; dall’altro, la sinistra lo accusava di nazionalismo esasperato e di voler portare l’Italia alla guerra. Le potenze occidentali, preoccupate, intervennero per evitare che la situazione sfuggisse di mano, e alla fine la crisi rientrò, ma non senza aver segnato indelebilmente il breve mandato di Pella. 

  Pella rimase al potere per meno di sei mesi, ma non passò inosservato. La sua gestione ferma della crisi gli valse il rispetto di molti, ma allo stesso tempo attirò su di lui numerose critiche, anche all'interno del suo stesso partito. Il governo Pella si dimise nel gennaio del 1954, ma il suo operato, in particolare sulla questione di Trieste, lo rese una figura chiave della politica estera italiana. Nonostante la sua immagine pubblica di uomo freddo e calcolatore, Pella era un uomo di profonda riservatezza. Non amava i riflettori, preferiva i numeri ai comizi, e si dice che fosse un grande appassionato di musica classica, che ascoltava per trovare calma e ispirazione. Nonostante il breve mandato, lasciò il segno con la sua fermezza e la capacità di agire quando la situazione lo richiedeva. Nel nostro prossimo appuntamento, continueremo a esplorare la storia dei Presidenti del Consiglio italiani, parlando di Amintore Fanfani e del suo secondo mandato. Un ritorno che promette nuovi intrighi, nuove sfide, e chissà quali altre polemiche. Restate con noi per scoprire di più sulle complesse vicende che caratterizzarono quel periodo tumultuoso!

Cultura

Premio Dessì, a Villacidro due giorni tra cinema, giornalismo, musica e teatro
Il Premio Letterario Giuseppe Dessì, giunto alla sua quarantesima edizione, entra nel vivo con due giornate fitte di appuntamenti a Villacidro, il 18 e 19 settembre. Un cartellone che, aperto già a maggio, accompagnerà fino al 4 ottobre la comunità letteraria e il pubblico con incontri, concerti e spettacoli. ...

La Beata Vergine Maria Addolorata: fede, dolore e speranza nel giorno d
Il 15 settembre, la Chiesa cattolica celebra la memoria della Beata Vergine Maria Addolorata, figura profondamente amata dai fedeli di tutto il mondo. Una ricorrenza carica di sentimento e spiritualità, che ci invita a contemplare il cammino di Maria accanto al Figlio Gesù, soprattutto nei momenti più dolorosi della sua esistenza. Questa festa n...

San Giovanni Crisostomo: il “Bocca d’oro” difensore della fede e della giustizia
  Vescovo e dottore della Chiesa, San Giovanni Crisostomo – celebrato il 13 settembre – è una delle figure più luminose e coraggiose della cristianità antica. Nato ad Antiochia attorno al 349, Giovanni si distinse fin da giovane per intelligenza e capacità oratoria, tanto da attrarre le attenzioni del celebre retore Libanio e diventare ben pre...

12 Settembre: Santissimo Nome di Maria: storia, significati e attualità di una devozione
  Il 12 settembre la Chiesa celebra il Santissimo Nome di Maria, una ricorrenza che segue di pochi giorni la Natività della Vergine. Questa festa, istituita ufficialmente nel 1684 da papa Innocenzo XI, trova le sue radici nella tradizione ebraica, dove il nome rappresentava l’essenza stessa della persona. I padri della Chiesa hanno infatti più...

Fontana Grixoni: il respiro dell’acqua e la memoria della pietra
Nel cuore di Ozieri, la Fontana Grixoni racconta il legame tra acqua e memoria, tra pietra e storia. Le sue bocche scolpite sussurrano il passato, testimoni di un tempo che scorre senza mai svanire. Gli ozieresi ne hanno fatto un simbolo, un luogo dove la tradizione si mescola alla bellezza dell’arte. La sorgente sotterrane...

Sulla terra leggeri: Sergio Atzeni, trent’anni dopo
Ci sono autori che, più che scrivere libri, sembrano scrivere la loro stessa terra. Sergio Atzeni appartiene a questa rara schiera. A trent’anni dalla sua scomparsa, Cagliari sceglie di ricordarlo intitolandogli il Piccolo Auditorium di piazzetta Dettori. Non un gesto burocratico, ma un atto di restituzione: la ci...

Cabras, le donne scalze aprono la festa di San Salvatore
All’alba, quando la laguna è ancora avvolta dal silenzio, quattrocento donne di Cabras hanno dato il via ai festeggiamenti del Santissimo Salvatore. Scalze, vestite con i costumi tradizionali, hanno percorso i sette chilometri del Camminu de su Santu, portando in procession...