«La matematica non è un’opinione». Con queste parole il coordinamento cittadino dei Riformatori Sardi replica al comunicato trionfalistico diffuso dal sindaco Raimondo Cacciotto e dall’assessore ai Lavori pubblici Francesco Marinaro, in merito ai finanziamenti per il porto di Alghero. Una risposta secca, accompagnata da riferimenti precisi e documentati, che mira a rimettere in fila numeri e responsabilità.
Secondo i Riformatori, il Comune era già destinatario di fondi importanti durante la scorsa legislatura regionale. «Ricordiamo che già nel febbraio 2022, durante la precedente legislatura regionale, il Comune di Alghero era beneficiario di un finanziamento di 3 milioni di euro per lavori strategici di completamento e razionalizzazione del porto». Tra gli interventi previsti – spiegano – figuravano «il banchinamento del molo di sopraflutto, i lavori di scavo per l’accesso dei maxi yacht, la riorganizzazione delle aree a terra con percorsi ciclopedonali in continuità con il centro storico, la riqualificazione estetica e urbanistica degli spazi aperti, la manutenzione e l’adeguamento dell’illuminazione, la razionalizzazione degli accessi, il piano degli ormeggi e la redazione del Piano Regolatore Portuale».
A questi si aggiunsero, nel luglio 2022, ulteriori 1,5 milioni di euro. «Erano stati aggiunti 1,5 milioni di euro per finanziare interventi di riordino delle pavimentazioni, impianti, arredi e servizi oggetto di diverse segnalazioni da parte della Capitaneria di Porto».
La somma fa 4,5 milioni. Ma nel comunicato di Cacciotto e Marinaro – osservano i Riformatori – si parla confusamente di 3,5 milioni. «Esattamente gli stessi interventi che oggi l’amministrazione comunale e l’assessore Piu vogliono far passare come nuove iniziative. Ma facendo la somma di quanto dichiarato confusamente nel comunicato Cacciotto-Marinaro sembrerebbe che il totale dei finanziamenti ammonti a 3,5 milioni di euro, contro i 4,5 milioni già previsti dalla precedente Giunta regionale. È quindi piuttosto evidente, si tratta di aritmetica, che il ridimensionamento c’è stato. Altro che incremento delle risorse!»
Il sospetto, in altre parole, è che ci si stia limitando a rimodulare risorse già assegnate, spacciandole per nuovi interventi. «Ci troviamo, di fatto, a una rimodulazione di fondi già esistenti, accompagnata da una narrazione che cerca di attribuire agli attuali amministratori meriti che non gli spettano».
E la chiusura è amara, ma concreta: «L’unico vero auspicio è che queste risorse vengano finalmente impiegate in modo efficace e concreto».