Prendete i soldi e scappate: la lotteria cinese del bonus aziendale

  C’è chi distribuisce premi produzione con qualche misero bigliettino di ringraziamento e chi, invece, fa piovere milioni di euro sui propri dipendenti. Succede in Cina, dove un’azienda ha deciso di trasformare l’assegnazione del bonus annuale in un gioco folle e spettacolare. Otto milioni di euro in contanti (circa 60 miliardi di yuan) sparsi su un lungo tavolo, e centinaia di dipendenti pronti a contenderseli in una sfida da film: "Prendete tutti i soldi che riuscite a portare". Niente regole complicate, solo una gara contro il tempo e la gravità delle tasche. 

  Vince chi riesce a raccogliere più denaro, senza limiti, senza scrupoli. Non c’è morale, solo adrenalina. Forse una nuova idea per i prossimi team building? L’azienda, in una nota, spiega con orgoglio il perché di questa iniziativa: "Abbiamo avuto un’annata record con un fatturato oltre i 10 miliardi di yuan. Non abbiamo debiti da restituire e vogliamo migliorare la vita dei nostri dipendenti". Sarà pure un gesto nobile, ma l’immagine di una folla affamata di contanti, in un’epoca dove si parla di lavoro flessibile e benefit etici, ha il suo fascino grottesco. Chissà se il prossimo passo sarà quello di organizzare una lotta tra colleghi per l’ufficio più grande o per il miglior posto auto. In fondo, non è forse questa la versione più onesta del capitalismo?

Attualità

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Per decenni l’Italia è stata un Paese dove si votava quasi per dovere biologico. Dal 1948 al 1976 le urne registravano affluenze da repubblica modello: tra il 92 e il 94 per cento dei cittadini. Un plebiscito stabile, continuo, quasi naturale. Poi qualcosa si è incrinato. Prima lentamente, fino al 2008, quando si ...

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Cagliari. Il "problema". Della Giunta regionale della Sardegna. È l'alleanza con il Pd. Che non è sostanzialmente mai nata nel Campo Largo. Il Pd non sopporta di essere la stampella di Alessandra Todde, visto che il suo peso elettorale è 4 volte quello dei 5 Stelle. Mentre la Governatrice va avanti, decidendo come se quella forza politica dei demo...

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Il diritto alla salute. È la necessità primaria della persona. Questo diritto in Sardegna, ancor più che altrove, è negato ad una fascia enorme di popolazione. È una emergenza nazionale. Ma in una Regione tra le più depresse d'Europa diventa una realtà drammatica e inaccettabile. Anche oggi, come tutti i giorni, i segnali dello sfascio del sistema...

L'osservatorio di Guerrini: La vergogna delle poltrone.
Regione Sardegna. La vergogna delle poltrone. I posti nell'apparato regionale non bastano mai. Adesso si litiga pure sui fondi per le consulenze. L'ultima bega riguarda i soldi a disposizione per i Gruppi politici Regionali, che verrebbero tagliati a favore della Giunta. Uno scontro istituzionale indecoroso sulla torta da dividere. Si chiedono, d...

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Se la politica è assente. Ingiustificata. Mentre la Sardegna è gravata dal colonialismo romano e da quello di Bruxelles. Lo Statuto Sardo, che ha rango costituzionale, subisce continue prevaricazioni. E, comunque, appare ampiamente superato per poter reggere alla sfida con il centralismo assolutista del Governo e della UE. In Commissione Statuto ...