Il G7 Lavoro. A Cagliari. Più che una autentica assise sulle problematiche della crisi internazionale del lavoro, è parso uno sfarzoso e costoso tour turistico. Con tanto di passerelle e veline per la stampa di regime. Mentre i protagonisti hanno soggiornato in hotel 5 Stelle e sfilato in cortei a bordo di auto di lusso. Scortate da polizia e carabinieri. Per raggiungere sedi dei lavori e prestigiosi locali di ristoro culinario. In una città ancor più stravolta dalle transenne di quanto non lo sia normalmente. Per via dei cantieri dell'era Truzzu. Il frutto di tanti sforzi è di tanto "lavoro" si è espresso alla fine in un dettato di intendimenti. Tradotto in un documento. Declamato dalla ministra sarda del lavoro, Calderone. Viene esaltata la Intelligenza Artificiale e condannati l'invasione russa in Ucraina e l'attacco di Hamas a Gaza. Con l'auspicio scontato e vano della fine delle guerre. Quanto è costata questa inebriante gazzosa del nulla? A cosa servirà il "documento di Cagliari"? Ovvero l'essenza dell'ovvio. Non resta che consolarsi con il fatto che, se non altro, ci sarà un buon ritorno di pubblicità per l'immagine della città e della Sardegna. È già qualcosa. Mario Guerrini.