L'Italia sta vivendo una delle inflazioni più galoppanti degli ultimi decenni, infatti, secondo i dati ISTAT per Giugno 2022, i prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) arrivano ad un +8% su base annuale. La crescita più alta dal 1986, dove si era registrato un +8,2%.
L'inflazione, di fatto è una situazione in cui si verifica un generale aumento dei prezzi per i beni e servizi di consumo. In questo modo si verifica una diminuzione del potere di acquisto della popolazione, perché i prezzi aumentano di giorno in giorno, ma gli stipendi e i risparmi familiari non crescono alla stessa velocità. A livello economico questo porta inoltre ad una diminuzione del valore della moneta perchè, in parole povere ad oggi, con l'Euro servono più soldi per comprare lo stesso prodotto, mentre ciò non avviene con altre realtà economiche non moneta differente.
Quali sono le cause possibili? In condizioni standard, un'inflazione nasce per:
• Aumento della domanda di beni
• Eccesso di moneta stampata dalla Banca Centrale
• Aumento dei costi di produzione
ed è proprio quest'ultima la casistica di questo periodo. L'aumento del costo dell'energia, successiva alla guerra russo-ucraina e alla successiva tensione diplomatica tra Europa e Russia, ha amplificato i costi e reso più complicato l'approvvigionamento della stessa energia.
Va sottolineato anche che una delle difficoltà di questa inflazione è che, nonostante la principale origine sia l’indubbio aumento dei costi di produzione, ma non l’unico!
Infatti, anche prima della guerra in Ucraina, i prezzi erano soggetti ad aumento dei consumi dopo la crisi economica del Covid.
Ma oltre all'aumento dei costi per i consumatori italiani, cosa significa che la moneta diminuisce di valore? Semplice! In un periodo di inflazione, i risparmi accumulati ad oggi non avranno lo stesso valore nel futuro. Ad esempio, se ad oggi si possiedono 100 euro e ad oggi un litro di latte costa 1 euro, è possibile acquistare 100 litri di latte.
Ipotizzando, dopo anni in una situazione di inflazione, il latte iniziasse a costare 2 euro, i medesimi 100 euro risparmiati, permetteranno di comprare solo 50 litri! E questo potrebbe essere ancora più complesso per il prezzo kWh dell’energia elettrica per la situazione in Ucraina.
A questa situazione già complessa si aggiungono le dimissioni del Presidente del Consiglio Draghi, in un momento in cui più che mai era necessaria una salda guida economica, ancor più che politica! Nei prossimi mesi infatti il governo, attuale o nuovo che sia, è chiamato a scrivere la legge finanziaria entro dicembre, con cui il governo stabilisce come suddividere i fondi statali. Un governo nuovo farebbe molta difficoltà a mettere mano a questa legge entro dicembre. Tutto ciò aggravato da una crisi energetica senza precedenti e l'inflazione più galoppante degli ultimi quattro decenni.