A distanza di dodici anni dalla sottoscrizione dell’Accordo Quadro del 24 ottobre 2013, con cui il Comune di Alghero ha concesso all’Università degli Studi di Sassari alcuni immobili importanti di pregio — Palazzo Pou Salit, l’Asilo Sella e parte del Complesso Santa Chiara — ritengo doveroso e responsabile, come consigliere comunale del Psd’Az, richiamare l’attenzione sul mancato rispetto degli obblighi contrattuali assunti dall’ateneo è un dovere per il rispetto dei cittadini algheresi.
Quella del 2013 fu una scelta strategica, condivisa dal Consiglio Comunale, che guardava all’insediamento della Facoltà di Architettura come a un’opportunità per rafforzare il tessuto culturale e formativo della città. Una visione che come consigliere ho sempre sostenuto, nella convinzione che l’alta formazione potesse rappresentare un volano di sviluppo per Alghero.
Tuttavia, oggi non possiamo ignorare come, a fronte delle concessioni gratuite di immobili comunali di altissimo valore storico e identitario, l’Università non abbia adempiuto pienamente ai propri doveri. L’articolo 4 dell’Accordo Quadro è chiaro: la manutenzione ordinaria e straordinaria, la conservazione e la gestione funzionale delle strutture spettano interamente all’Università, che avrebbe dovuto farsene carico con risorse proprie. Oltre ad essere un onere previsto da detto accordo, è un obbligo sancito dal DPR n. 296 del 2005, all’art. 15. Stupiscono le considerazioni del consigliere Pais che ha chiesto di soprassedere dal far valere l’accordo quadro e quindi di non rispettare la LEGGE. Si rimane basiti dal fatto che tale posizione sia stata assunta da una persona che per i suoi studi e per formazione professionale dovrebbe conoscere la normativa vigente.
Non si tratta di mettere in discussione la presenza dell’Università ad Alghero, ma di pretendere il rispetto di un patto sottoscritto tra enti pubblici, a tutela del patrimonio della città e nell’interesse della collettività. L’inerzia nella cura degli immobili concessi non è più accettabile, tanto più in un momento in cui si discute del futuro di numerosi spazi pubblici nel centro storico.
Il Psd’Az continuerà a vigilare affinché gli impegni presi siano onorati. La valorizzazione del patrimonio pubblico passa anche dalla responsabilità degli enti che ne usufruiscono. Cultura e formazione non possono essere invocate solo a parole: servono azioni concrete e rispetto degli accordi.