Masini (Coldiretti): in Italia nessuna rivolta, pronti alla transizione

  Trattori per le strade e scontri con la polizia. Gli agricoltori olandesi sono sul piede di guerra contro il Governo, per le misure restrittive in tema di salvaguardia ambientale. Stavolta hanno bloccato anche la distribuzione della merce nei supermercati con altri disagi. Qui in Italia, con le difficoltà legate alla siccità e all'aumento dell'energia, siamo a rischio? Ne parliamo con Stefano Masini, direttore Ambiente di Coldiretti: "La situazione dell'agricoltura italiana è diversa nelle forme da quella con cui si sviluppa il settore nel Nord dell'Europa. I modelli di sviluppo non sono assimilabili. La nostra è già la forma più sostenibile e la più preparata rispetto alle esigenze della transizione ecologica.

  Non rischiamo rivolte tra i nostri agricoltori". Un esempio, spiega Masini "è quello della distintività delle produzioni: non è un caso che il nostro sistema agroalimentare sia quello che presenta il maggior numero di denominazioni geografiche e prodotti tipici: sono stati realizzati maggiori investimenti sulla qualità - sociale e ambientale - e le imprese sono più pronte ora a reagire alle restrizioni che arrivano da Bruxelles. Le altre agricolture invece hanno giocato finora con regole più basse, che non prevedevano standard idonei" sottolinea il direttore Ambiente di Coldiretti. Siccità: tema trascurato, servono micro dighe "Abbiamo proposto grande progetto di accumulo".

   L'autunno sarà "sicuramente una stagione ancora una volta difficile, ricordiamo che la coda lunga della pandemia ha lasciato anche in agricoltura alcuni settori sottoposti a stress". Lo spiega Stefano Masini, direttore Ambiente di Coldiretti, rispondendo alla Dire. E cita i settori "florovivaistico e la pesca perché nel momento in cui si interrompe la filiera della ristorazione il sistema a monte non è in grado di reagire in termini di offerte".

  Masini osserva poi che "l'aumento dei costi energetici mette a dura prova la capacità di investimento delle imprese, se a questo si lega l'aumento dell'inflazione e una riduzione della capacità di acquisto del consumatore- avverte- è chiaro che gli effetti sul sistema potrebbero essere molto incisivi". Comunque "l'agricoltura può fare la sua parte anche con una forte capacità di esportazione che conserva". Rispetto all'emergenza siccità Coldiretti fa presente che "non è un fenomeno soltanto naturale ma è un tema strutturale che è stato trascurato. Lo vediamo- conclude- nella mancanza di investimenti. L'Italia è tra i Paesi in Europa che spende meno in infrastrutture di adduzione dell'acqua perdita e abbiamo un sistema che ha forti perdite. Coldiretti ha chiesto da tempo di poter realizzare un grande progetto di micro dighe laghetti che servano da bacini di accumulo". Si tratta di risorse idriche, conclude Masini, che potrebbero essere messe a "disposizione dei territori quando sussistono condizioni di deficit". (Agenzia Dire)

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