Il riconoscimento dell’Unesco alle domus de janas non è solo un premio: è un risarcimento morale a una terra che troppo spesso si è vista relegare ai margini.
A dirlo, senza giri di parole, è Mario Conoci, che non si nasconde dietro formule vuote: “Accogliamo con grande orgoglio l’inserimento dell’arte e dell’architettura della preistoria sarda nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO: un risultato di portata storica per la Sardegna e la sua millenaria cultura.”
L’ex sindaco rivendica il ruolo di Alghero come comune capofila: “Durante il mio mandato da sindaco, con il determinante contributo degli assessori Marco Di Gangi e Alessandro Cocco, Alghero ha avuto l’onore e la responsabilità di essere comune capofila di questo straordinario percorso, oggi coronato da un riconoscimento internazionale senza precedenti.”
Parole nette anche sui veri artefici di questa battaglia: “Un ringraziamento speciale va alla Prof.ssa Giuseppa Tanda, anima scientifica del progetto attraverso l’associazione CeSIM, e a tutte le persone e le istituzioni che hanno creduto nella valorizzazione del nostro patrimonio più antico. È un successo che, per me, ha soprattutto due nomi in primo piano: Tanda e Di Gangi.”
Conoci chiude con un avviso ai naviganti: la vittoria non è un punto d’arrivo. “La Sardegna e Alghero entrano così da protagoniste nel mondo UNESCO, con siti unici in Italia e nel mondo: un patrimonio antichissimo ma ancora vivo, tanto da parlarci della nostra storia millenaria, che adesso dovrà essere ancor più tutelato e reso fruibile.”
Un riconoscimento che non si mette in bacheca come un trofeo. Va difeso, giorno per giorno. E stavolta non si accettano scuse.