Il consigliere regionale di Forza Italia, Piero Maieli, ha annunciato di aver formalmente diffidato il presidente della Giunta delle Elezioni del Consiglio regionale della Sardegna a convocare con urgenza una nuova seduta per procedere alla dichiarazione di decadenza della presidente Alessandra Todde.
«Nella mia qualità di componente della Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale della Sardegna, ho formalmente diffidato il Presidente della Giunta delle Elezioni a convocare con urgenza una nuova seduta dell’organismo per l’adozione degli atti necessari alla dichiarazione di decadenza della Presidente Todde, già accertata dal Collegio di Garanzia Elettorale con ordinanza del 20 dicembre 2024», afferma Maieli.
Il consigliere ricorda che l’ordinanza è stata notificata al presidente del Consiglio regionale già il 3 gennaio 2025, e successivamente confermata dal Tribunale civile di Cagliari con sentenza del 28 maggio. Tuttavia, la Giunta delle Elezioni non ha ancora concluso il procedimento.
«Con questa mia diffida voglio sottolineare che, come chiarito anche da un parere del Ministero dell’Interno del 2020, la decadenza in questi casi opera "ipso iure", non lasciando margini di discrezionalità politica o interpretativa agli organi consiliari», prosegue Maieli.
Il consigliere sottolinea che «la decadenza è automatica e la legge non ammette interpretazioni di comodo, poi giustamente la Magistratura porterà avanti i suoi atti, tra ricorsi o meno. Non si può più temporeggiare ed ogni giorno di ritardo è un passo in più verso l’illegalità. La legge è chiara, il Consiglio deve solo riconoscere l’avvenuta decadenza e procedere con gli atti conseguenti».
Nella diffida, Maieli ha richiamato l’articolo 50 dello Statuto speciale per la Sardegna, evidenziando possibili responsabilità contabili e penali per chi dovesse ostacolare il procedimento.
«La legge – voglio ricordare – vale per tutti, anche per la Presidente della Regione ed è ora che questa maggioranza dimostri di saper rispettare le istituzioni, non di piegarle alle convenienze politiche o personali del momento», conclude Maieli.