La Sardegna diventa in questi giorni il punto di riferimento nazionale per la ricerca e il confronto sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA). Da oggi, mercoledì 23 ottobre, fino a sabato 25 ottobre 2025, si tiene infatti a Cagliari il congresso nazionale della SISDCA – la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare – nell’Aula Magna “Mario Carta” della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Cagliari.
Il tema scelto per questa edizione, “Interconnessioni, Contrapposizioni, Contraddizioni”, riflette la complessità e la multidimensionalità dei disturbi alimentari, ponendo l’accento sulle connessioni tra corpo, mente e relazioni.
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano oggi una delle sfide sanitarie più diffuse, colpendo non solo adolescenti e giovani adulti, ma anche bambini, adulti e anziani, senza distinzione di genere o condizione sociale. L’emergenza Covid-19, negli anni passati, ha aggravato la situazione, con un aumento dei nuovi casi, esordi più precoci e quadri clinici più gravi.
L’evento, promosso dalla presidente SISDCA Patrizia Todisco e organizzato localmente dalla dottoressa Annadele Pes, membro del direttivo nazionale SISDCA e referente regionale per i disturbi alimentari, rappresenta un appuntamento di grande rilievo per la comunità scientifica italiana.
In rappresentanza dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari interverranno la professoressa Federica Pinna, direttrice della Psichiatria, e la professoressa Fernanda Velluzzi, referente per la Gestione dell’Obesità e delle Complicanze Associate.
Il congresso è patrocinato da ASL di Cagliari, AOU di Cagliari, ARES, Università di Cagliari, Cagliari Accessibility Lab, e dai principali ordini professionali e società scientifiche che si occupano di disturbi alimentari e obesità.
Per la prima volta la Sardegna ospita il principale appuntamento nazionale dedicato ai DNA, riunendo clinici, ricercatori e operatori sanitari provenienti da tutta Italia e da diversi Paesi esteri. L’obiettivo è quello di condividere esperienze, evidenze scientifiche e buone pratiche per migliorare l’approccio integrato alla cura e alla prevenzione, valorizzando al contempo il lavoro dei professionisti sardi e rafforzando la rete regionale di assistenza.