Alghero – Alle 19 di oggi Piazza Porta Terra accenderà il suo Abete di Natale. Un albero pensato come un cuore dentro un corpo più grande: il fusto naturale al centro, lasciato volutamente privo di decorazioni, e tutt’attorno la struttura metallica che svetta fino a diciotto metri. L’abete proviene da operazioni di disboscamento programmato e dalle consuete pulizie delle fasce tagliafuoco. Il rito dell’accensione sarà accompagnato dal concerto itinerante della Banda Musicale “A. Dalerci”, che attraverserà le vie del centro storico inaugurando, di fatto, la stagione natalizia. Il calendario completo del Cap d’Any 2025-2026 è già consultabile su Alghero Turismo e sui canali istituzionali. L’edizione numero trenta nasce con il contributo dell’Assessorato regionale al Turismo e con il coinvolgimento del mondo culturale e associativo cittadino.
Ma mentre in centro si accende l’albero simbolo della città, un’altra discussione – ben più terrestre – attraversa il Palazzo civico. È il presidente della commissione consiliare Ambiente, Christian Mulas, a sollevare una serie di perplessità sulla scelta dell’amministrazione di acquistare cinquanta alberi di Natale sintetici destinati alle scuole cittadine, per una spesa superiore ai 16 mila euro. Un provvedimento, spiega, che stride con gli obiettivi dichiarati della transizione ecologica.
Nel suo comunicato Mulas usa parole nette: «La transizione ecologica viene troppo spesso evocata attraverso dichiarazioni di principio, mentre più raramente si traduce in azioni concrete e coerenti. Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale di Alghero ha deliberato attraverso il suo dirigente settore 5 servizio manutenzioni una spesa di oltre 16.000 euro per l’acquisto di 50 alberi di Natale sintetici dunque in plastica destinati alle scuole cittadine: una scelta che solleva non pochi interrogativi sulla reale volontà di promuovere stili di vita sostenibili e educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente».
Da qui una serie di domande che, nelle intenzioni del presidente della commissione, non vogliono essere provocazioni ma richiami alla coerenza. Mulas osserva che, con la stessa cifra, si sarebbero potute acquistare attrezzature da giardinaggio – «palette, rastrelli, terriccio vegetale» – da utilizzare nelle scuole per la cura degli spazi verdi. Questo avrebbe permesso agli alunni di addobbare un albero vivo, presente all’interno dei cortili scolastici, e di lasciarlo crescere una volta terminato il periodo festivo. Un modo per insegnare la sostenibilità attraverso la pratica e non attraverso un oggetto sintetico.
Il presidente della commissione proponeva anche una seconda opzione: laboratori creativi per realizzare alberi natalizi riciclando materiali plastici, cartacei, lignei o metallici. «Si sarebbe promosso lo spirito dell’economia circolare», spiega, «con il coinvolgimento attivo degli studenti».
Mulas rivendica inoltre un punto politico, che non riguarda la natura degli alberi ma il metodo con cui si è arrivati alla decisione: «In qualità di Presidente della Commissione consiliare Ambiente, ritengo doveroso sottolineare che far parte di una maggioranza significativa significa anche partecipare alle azioni di governo, essere coinvolto nelle scelte. Mi dispiace che, su questa iniziativa, ancora una volta non sia stato previsto un mio coinvolgimento».
Qui, il ragionamento si intreccia con la sua esperienza professionale. «Avrei potuto offrire il mio contributo anche come educatore socio-pedagogico professionale», afferma, «proponendo un progetto educativo capace di coinvolgere i ragazzi in percorsi reali di sostenibilità e consapevolezza ambientale».
La conclusione è perentoria: «L’acquisto di alberi sintetici rappresenta un modo di procedere ancorato al passato: non tutela l’ambiente, non promuove la partecipazione degli alunni e non contribuisce alla loro formazione ecologica. Alghero ha bisogno di scelte innovative e lungimiranti, capaci di coniugare simboli e sostanza».
Un contrasto curioso, quello che si affaccia sulla scena cittadina di questi giorni: da una parte l’Albero monumentale di Porta Terra, pensato per evocare la vita che resiste e cresce; dall’altra una polemica che ricorda come i simboli non bastino, e che la cultura della sostenibilità – come ogni cultura – vive nei gesti quotidiani, non negli oggetti.
Il Natale ad Alghero si accende comunque. Il dibattito resta.