Ogliastra, un abitante su otto convive con il diabete di tipo 2

«Serve una rete integrata per la presa in carico dei pazienti»

In Ogliastra un abitante su otto è affetto da diabete mellito di tipo 2. I dati diffusi dalla Asl Ogliastra, aggiornati a luglio 2025, parlano chiaro: oltre 6.700 persone sono in trattamento per questa patologia cronica. Numeri che confermano la portata di quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce ormai una vera e propria epidemia.

Per affrontare un fenomeno in continua crescita, a Tortolì si è svolto un incontro di formazione promosso dal servizio di Diabetologia e malattie metaboliche della Asl Ogliastra, dal titolo “La gestione del paziente critico con diabete mellito da parte di un team allargato: come orchestrare la multidisciplinarietà”. L’appuntamento, ospitato nella sala conferenze del Centro di Salute Mentale, ha visto la partecipazione di numerosi medici di base e operatori sanitari del territorio.

«Il nostro servizio segue attualmente oltre 6.700 persone che soffrono di diabete mellito di tipo 2 – spiega la dottoressa Gisella Meloni, direttrice della struttura complessa di Diabetologia e malattie metaboliche della Asl Ogliastra –. Questo problema, purtroppo, è diventato enorme ed è in continua espansione. Per questo dobbiamo assolutamente unire le forze tra diversi professionisti e parlare lo stesso linguaggio».

Il diabete, ricorda la dottoressa Meloni, non è una malattia che si ferma a un solo ambito: «È una patologia interdisciplinare, con implicazioni che si estendono a tutto l’organismo. Causa complicanze croniche, tra cui problemi cardiovascolari e nefrologici».

Da qui l’esigenza di costruire un sistema coordinato di assistenza: «La risposta a cui dobbiamo ambire – prosegue – è quella di creare un’équipe per la presa in carico condivisa del paziente. Occorre una vera rete diabetologica, che metta in connessione pazienti, medici, infermieri e personale amministrativo. È un passaggio ineluttabile. Se riusciremo ad avviare un percorso del genere, la gestione multidisciplinare diventerà sistematica, e l’accesso alle cure sarà più rapido e fluido».

Nel corso della giornata, articolata in due sessioni, si è discusso anche dei nuovi strumenti per la diagnosi precoce e per l’autocontrollo glicemico, con particolare attenzione ai sensori di monitoraggio continuo e alla possibilità di prescrizione di farmaci innovativi.

I lavori si sono chiusi con la presentazione di due casi clinici reali, illustrati dall’équipe della Diabetologia ogliastrina: un confronto diretto tra medici e operatori che ha mostrato come la collaborazione tra discipline non sia solo auspicabile, ma ormai indispensabile per affrontare una delle sfide più urgenti della sanità pubblica.

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