Il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dedicata agli psichedelici, Cagliari sarà una delle 25 città italiane coinvolte nella prima mobilitazione nazionale per sostenere l’accesso alle psicoterapie assistite da sostanze psichedeliche. L’iniziativa è promossa dall’Associazione Luca Coscioni, che da anni si batte per l’autodeterminazione terapeutica e la libertà di ricerca scientifica.
Nel capoluogo sardo, i banchetti informativi e di raccolta firme si terranno giovedì 20 giugno in via Garibaldi (angolo via Alghero) dalle 18:00 alle 20:00; venerdì 21 e sabato 22 giugno in viale Poetto 142 dalle 16:30 alle 19:30; e sempre sabato 22, anche al chiosco “Il Fico d’India” in viale Poetto 324 dalle 18:30 alle 20:30.
Due i fronti su cui si articola la campagna: l’appello nazionale ai Ministri della Salute e della Difesa per includere le terapie psichedeliche tra le cure palliative e le terapie compassionevoli – già sottoscritto da oltre 13.000 cittadini e 170 professionisti – e l’Iniziativa dei Cittadini Europei “Psychedelicare”, che mira a far finanziare dalla Commissione europea una ricerca scientifica indipendente sull’efficacia di queste molecole in ambito terapeutico. Se entro 12 mesi verranno raccolte un milione di firme in almeno sette Stati membri, Bruxelles dovrà formalmente esaminare la proposta e rispondere entro tre mesi.
Secondo l’Associazione Coscioni, l’Italia sconta un grave ritardo nel campo, a fronte di studi clinici già in corso in Spagna, Svizzera, Paesi Bassi, Polonia, Norvegia, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Canada, Australia e Thailandia. Il potenziale terapeutico di molecole come psilocibina, MDMA, ketamina, LSD e DMT viene riconosciuto da una parte crescente della comunità scientifica internazionale per il trattamento di patologie gravi e resistenti ai farmaci tradizionali.
«Un grande problema del nostro tempo è la salute mentale», ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. «Ma c'è una grande opportunità che ci dà la scienza: la ricerca scientifica sulle terapie assistite da psichedelici, che è ormai sempre più e meglio confermato essere una grande opportunità per il benessere mentale. È bene che la ricerca ci sia, sia libera, che le terapie già validate siano messe a disposizione delle persone».
Dello stesso avviso Tania Re, psicoterapeuta e antropologa: «Le evidenze scientifiche mostrano che le terapie assistite da psichedelici possono produrre benefici significativi per pazienti con condizioni farmaco-resistenti. Studi clinici su psilocibina, MDMA, LSD e ketamina hanno dimostrato miglioramenti duraturi in pazienti con disturbo post-traumatico da stress, depressione e dipendenze problematiche».
Il quadro che emerge è quello di una crisi della psichiatria tradizionale: la metà dei pazienti psichiatrici non risponde ai trattamenti attualmente disponibili e da oltre trent’anni mancano reali innovazioni nel campo della psicofarmacologia. Gli psichedelici, se usati in un contesto terapeutico controllato e strutturato, potrebbero rappresentare una via nuova e promettente.
Nonostante le normative italiane consentano già in via eccezionale l’uso clinico di queste sostanze – come previsto dal Decreto Ministeriale del 7 settembre 2017 e dal Regolamento UE 726/2004 – nella pratica il loro accesso resta praticamente precluso. La mobilitazione punta a colmare proprio questo vuoto, portando il tema all’attenzione delle istituzioni italiane ed europee.