La Sardegna si adegua, finalmente. Con un provvedimento approvato nell’ultima seduta di Giunta, la Regione ha dato via libera alle nuove tariffe per le prestazioni sanitarie ambulatoriali legate alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), recependo l’aggiornamento nazionale del tariffario stabilito con decreto ministeriale del 25 novembre 2024. Le nuove tariffe entreranno in vigore il 1° luglio. Fino al 30 giugno resteranno valide le prescrizioni già emesse, secondo le norme vigenti al momento.
La novità non è solo contabile. Dietro i numeri si nasconde una battaglia concreta per i diritti, spesso ignorata o rinviata in nome di ben altri interessi. In Sardegna, finora, i costi più elevati rispetto alla media nazionale avevano generato un fenomeno inquietante: il 34% delle coppie era costretto ad andare altrove per poter accedere a trattamenti PMA. La cosiddetta mobilità passiva, che in sanità è sempre una sconfitta per chi amministra. “L’allineamento tariffario era un atto atteso che arriva subito dopo l’adozione del nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale, varato lo scorso 30 dicembre”, spiega l’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi. “Ora finalmente anche le tariffe nell’isola sono in linea con la media tariffaria nazionale, e questo potrà consentire a molte coppie di intraprendere un percorso di procreazione medicalmente assistita scegliendo di restare nella nostra isola, abbattendo la quota del 34% di mobilità passiva evidenziata dalle ultime rilevazioni del 2023”.
Nel dettaglio, vengono confermate – salvo gli altri ticket previsti – le quote di compartecipazione alla spesa per la PMA eterologa:
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200 euro a ciclo con ricorso a gameti maschili;
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600 euro a ciclo con ricorso a gameti femminili;
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800 euro a ciclo con ricorso a gameti maschili e femminili.
L’intervento rientra nel più ampio processo di aggiornamento e razionalizzazione del sistema sanitario regionale, e arriva a pochi mesi di distanza dall’adozione del nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale, che rappresenta la base giuridico-tariffaria delle prestazioni offerte.
Un passaggio tecnico, dunque, ma con risvolti umani profondi. Perché ogni cifra nasconde una speranza. E ogni ticket abbassato significa meno valigie da fare per inseguire altrove ciò che dovrebbe essere garantito a casa propria.