SardGen, boom di prenotazioni a Sassari per il programma di prevenzione medica e ricerca genetica

È partito con numeri da record il programma SardGen, l’iniziativa scientifica e sanitaria che punta a rivoluzionare la medicina preventiva in Sardegna. Centinaia di prenotazioni registrate in poche ore attraverso il portale dedicato www.sardgen.it confermano l’interesse dei cittadini per un progetto che consente di accedere gratuitamente a 48 esami clinici e di laboratorio, con l’obiettivo di migliorare la diagnosi, la cura e la prevenzione delle malattie ad alta incidenza nell’Isola.

Il primo ciclo operativo prende il via lunedì 23 giugno, dalle 8 alle 10, presso il Centro prelievi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari in viale San Pietro. A coordinare il servizio locale è Antonello Serra. Entro poche settimane, saranno attivati anche i laboratori dell’Arnas Brotzu e del Policlinico universitario Duilio Casula a Monserrato, rispettivamente sotto la supervisione degli specialisti Antonello Pani e Alberto Cauli.

Responsabile scientifico dell’intero programma è il professor Francesco Cucca, genetista di fama internazionale, che sottolinea il potenziale dell’iniziativa: “I bersagli terapeutici? Possiamo lavorare su patologie autoimmuni come sclerosi multipla e diabete giovanile”. Cucca ribadisce l’importanza del progetto nella lotta contro le malattie genetiche e nel miglioramento complessivo dell’efficienza del sistema sanitario regionale.

SardGen si inserisce nel più ampio progetto E.ins – Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardinia, cofinanziato dal PNRR e dalla Regione Sardegna attraverso il programma Genes for Health. Un percorso che prevede anche l’istituzione della nuova Biobanca al Parco scientifico e tecnologico di Pula: una struttura all’avanguardia per la raccolta, conservazione e analisi dei campioni biologici, essenziale per la ricerca biomedica e la personalizzazione delle terapie.

La partecipazione al progetto è libera, gratuita e fondata su un consenso informato e specifico. I dati raccolti – genetici, biochimici, ambientali e legati allo stile di vita – saranno messi a disposizione del sistema sanitario regionale solo in linea con i criteri etici e giuridici previsti, contribuendo allo sviluppo di nuovi farmaci mirati, soprattutto per patologie autoimmuni ed ematologiche, particolarmente diffuse in Sardegna.

Il programma non si limita a un’indagine clinica: intende generare un impatto duraturo sulla salute pubblica, con vantaggi diretti per i cittadini in termini di prevenzione, miglioramento della qualità della vita e riduzione dei costi sanitari. Una medicina del futuro che, con radici ben piantate nel territorio sardo, guarda a un nuovo paradigma terapeutico fondato su conoscenza, innovazione e partecipazione.

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