A circa 100 anni di distanza dalla nascita, il Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu per la prima volta espone al pubblico una preziosa collezione di teiere e tazze cinesi, custodita nei depositi comunali e ora proposta nell’ambito di un piano di valorizzazione delle importanti collezioni civiche iniziato lo scorso anno con la mostra “Memoria e visioni: l'arte in Sardegna nelle collezioni civiche” ospitata al Palazzo di città. Tutti i pezzi esposti ora nella Cittadella dei Musei, in piazza Arsenale a Cagliari, risalgono alla Dinastia Qing (1644 / 1911) e furono realizzati nella prima metà dell’800.
In mostra 8 teiere di pregiata fattura riconducibili ad un mondo ricchissimo di tradizione, arte e funzionalità, strettamente legato alla cultura millenaria del tè. Sei di queste, rare e introvabili, appartengono al "genere" Yixing. Si tratta di un tipo tradizionale cinese di recipiente per il tè, famoso per essere realizzato con una particolare argilla porosa chiamata zisha (??, "argilla viola"), proveniente dalla regione di Yixing, nella provincia di Jiangsu, in Cina. L’argilla zisha ha la particolarità di essere leggermente porosa, permettendo alla teiera di assorbire gli aromi del tè con l’uso ripetuto. Per questo motivo, è consuetudine usare ogni teiera Yixing per un solo tipo di tè (come oolong, pu-erh, tè neri cinesi o verdi).
Solitamente queste teiere non presentano nessuna smaltatura interna, per permettere al materiale di "memorizzare" il sapore della bevanda. Di pregevole fattura questi utensili sono realizzati a mano da artigiani esperti e presentano una forma elegante restituita da un equilibrio perfetto tra beccuccio, manico e coperchio.
La storia del Museo d’Arte Siamese inizia con la donazione alla sua città natale da parte di Stefano Cardu (Cagliari 1849 – Roma 1933) di una preziosa collezione di oggetti d’arte provenienti dall’Estremo Oriente.
Cardu, imbarcatosi da Cagliari in giovane età, dopo quasi dieci anni di navigazione approda in Siam, l’attuale Tailandia. A Bangkok, sotto il regno di Rama V, diviene progettista e costruttore di importanti edifici per la nuova capitale: fra questi il Palazzo del Principe Chaturonratsami (1879) il Royal Military College (1890-92), l’Hotel l’Oriental (1890), destinato a ospitare i diplomatici e regnanti in visita alla corte siamese. Stefano Cardu è assiduo viaggiatore e raffinato collezionista dell’arte d’Oriente. Raccoglie negli anni oltre 1.300 manufatti di squisita qualità e fattura, databili tra il XIV e il XIX secolo, provenienti dal Siam e dal Sud-Est asiatico, da Giappone, Cina e India. Tornato in Europa nel 1900, con grande generosità, il 22 luglio 1914 egli offre in dono alla città di Cagliari parte cospicua della sua collezione.
Il Museo Siamese fu aperto al pubblico nel 1918, in una sala dedicata al piano nobile del Palazzo civico Ottone Bacaredda. Lo stesso Cardu si occupa dell’allestimento e del catalogo della mostra, i cui proventi, per sua volontà, saranno destinati agli orfani della Prima guerra mondiale.
Trasferita per essere salvata dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale nelle grotte dei Giardini Pubblici, la collezione fu riordinata dall’orientalista Gildo Fossati e esposta nella Galleria comunale d’Arte fino al 1981. Il Museo d’Arte Siamese Stefano Cardu è oggi ospitato nella Cittadella dei Musei, il maggiore polo museale dell’Isola.