Il 22 agosto i giardini di Villa Edera aprono le porte a una serata che mescola storia, letteratura e musica. Nell’ambito del ciclo Letture d’estate a Villa Edera, due autori porteranno al pubblico lavori molto diversi ma legati da un filo comune: l’identità sarda.
Da Barcellona arriva lo scrittore catalano Emigdi Subirats, che presenta El trobador Antonello Colledanchise. È l’undicesima biografia della sua carriera, pubblicata da Nemapress in doppia versione catalana e italiana, e la seconda dedicata a un poeta algherese dopo Antoni Canu. Il volume segue tre direttrici — l’uomo, il cantautore, l’opera — e mette in rilievo la figura di Colledanchise, che ha usato la musica per cementare un senso di appartenenza nella comunità algherese.
Accanto a lui, Monica Tronci con Il diario di Eleonora d’Arborea (S’Alvure edizioni). Non un saggio storico, ma un testo intimo che immagina la Giudicessa bambina. Infanzia, giochi, cavalcate e prime scoperte a Oristano: tra invenzione letteraria e realtà, Tronci restituisce un ritratto diverso della donna che difese l’indipendenza sarda e lasciò la Carta de Logu, considerata tra i codici più avanzati del Medioevo europeo.
La serata non si fermerà ai libri. Colledanchise salirà sul palco in trio con Susanna Carboni e le percussioni di Saphira Cabula. In programma un viaggio musicale dalla Sardegna catalana medievale fino al Settecento. Brani che in alcuni casi conservarono la melodia sarda ma mantennero il testo in catalano, testimonianza di una fusione culturale che ha segnato la città. È anche la base del prossimo progetto letterario e musicale dell’autore.
Negli ultimi anni Colledanchise ha intensificato i legami con la Catalogna, portando la canzone algherese in diversi centri catalani e rafforzando un ponte che non si è mai spezzato.
L’evento è curato da Neria De Giovanni, direttrice di Nemapress e presidente dell’Associazione Internazionale Critici Letterari.