Le mani affondano nella terra, il fuoco plasma la forma e il tempo fa da cornice all’arte. Sabato 21 giugno 2025, alle ore 19, il museo Dart di Dolianova apre le porte al maestro ceramista Giampaolo Mameli per un incontro che si preannuncia come una vera immersione nell’alchimia degli elementi, alla scoperta di un percorso artistico profondamente radicato nella memoria arcaica della Sardegna e proiettato verso il linguaggio dell’arte contemporanea.
L’iniziativa si inserisce nella mostra in corso I luoghi del segno. Incisori fiamminghi contemporanei: Enk De Kramer, Nico Lannoo e Francky Cane, curata dal centro di ricerca Casa Falconieri, realtà attiva da oltre trent’anni nella valorizzazione dell’arte incisoria a livello internazionale. Negli spazi dell’ex torre dell’acqua, in via Carducci 91, interverranno il direttore del museo Dario Piludu, il sindaco Ivan Piras, l’assessore alla Cultura Francesco Fenu e Gabriella Locci, artista e presidente di Casa Falconieri.
“In coincidenza con il solstizio d’estate – ha dichiarato Locci – il Dart ospita una serata dedicata a una tradizione isolana antica e che si rinnova. L’arte ceramica contemporanea di Giampaolo Mameli ripercorre le dimensioni magiche della terra che si trasforma attraverso l’acqua, il fuoco e l’aria, attraverso lo spirito essenziale dell’uomo che crea e che sogna nel suo tempo”.
Mameli, diplomato al liceo artistico statale di Cagliari, ha fatto della ceramica un ponte tra passato e presente. Le sue opere, custodite in collezioni pubbliche e private, nascono da uno studio attento delle culture protosarda e nuragica. Alla base della sua poetica vi è il dialogo costante con la Divinità-Natura, espresso attraverso la rielaborazione simbolica del Dio Toro e della Dea Madre, archetipi ancestrali della fecondità e della trasformazione.
La sua ricerca formale si traduce in una sintesi potente e raffinata: le superfici, spesso monocrome, vibrano di riflessi metallici; le forme, ispirate al modellato classico, diventano supporto per scritte incise, per impronte simboliche, per tracce di memoria. Ogni oggetto è un frammento di mito, un'eco della preistoria mediterranea che si rinnova in chiave artistica contemporanea.
La serata rappresenta così un’occasione rara per ascoltare dalla viva voce dell’artista la genesi delle sue opere, i legami con la storia della sua terra e la tensione verso nuove sintesi espressive. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati d’arte, ma anche per chiunque voglia ritrovare, nella materia che prende forma, un riflesso della propria radice.
(Foto dell’opera di Mameli: Pierluigi Dessì)