La Sardegna approda all’Expo di Osaka con un progetto ambizioso, radicato nella terra e proiettato verso il mondo. Dal 23 al 27 giugno, nello spazio “Casa Sardegna – Sa Domu de Sardinia”, cuore pulsante dell’iniziativa parallela all’Expo 2025, l’isola si presenterà al pubblico giapponese con la forza delle sue tradizioni, la ricchezza dei suoi territori e l’energia delle sue imprese.
La rassegna, promossa dalla Regione Autonoma della Sardegna in collaborazione con 15 GAL – Gruppi di Azione Locale – è molto più di una semplice vetrina. È il racconto corale di un’identità complessa e orgogliosa, che attraverso cultura, artigianato, gastronomia e innovazione, intende conquistare uno spazio nuovo nel panorama internazionale.
I GAL, con il loro ruolo di agenzie di sviluppo locale, daranno voce a tutte le aree della Sardegna, coinvolgendo produttori agroalimentari, operatori turistici, artigiani e imprenditori. Il programma, ricco e articolato, sarà un intreccio di degustazioni guidate, cooking show, laboratori del gusto, mostre artigianali ed eventi esperienziali. Ma non solo: si parlerà anche di benessere, scienza, civiltà nuragica e maschere tradizionali, mentre la musica sarda – dal canto a tenore al jazz – risuonerà grazie ad artisti come Enzo Favata e i Tenores di Bitti.
«Una occasione importante come quella dell’Expo di Osaka non poteva non vedere come protagonisti le donne e gli uomini che vivono e rendono ricca di competenze e risorse la nostra Regione. Con questa iniziativa confermiamo il valore fondamentale che la gente e i territori di Sardegna assumono per la nostra crescita, sia in Sardegna che ovunque nel mondo», dichiara il vicepresidente della Regione, Giuseppe Meloni, che sarà presente in Giappone in rappresentanza dell’amministrazione regionale.
Obiettivo dichiarato dell’iniziativa è rafforzare la competitività delle imprese locali, creare contatti strategici e nuove opportunità di export, attrarre investimenti e promuovere la Sardegna come modello di sviluppo sostenibile. Il tutto grazie al lavoro sinergico tra istituzioni e territorio, in cui i GAL rappresentano il motore silenzioso ma decisivo di una Sardegna che non ha paura di affacciarsi sul mondo.