C'è un posto che resterà vuoto. Non per disattenzione, né per dimenticanza, ma per scelta. Un vuoto che parla, che pesa, che ammonisce. Il Consiglio Comunale di Alghero ha approvato all’unanimità l’adesione alla campagna nazionale “Posto Occupato”, nata per ricordare le donne vittime di violenza. E per farlo, ha scelto la via più semplice e allo stesso tempo più eloquente: lasciare una sedia vuota in aula, durante ogni seduta.
L’iniziativa, promossa a livello nazionale da Maria Andaloro, è ormai divenuta simbolo di una memoria che non accetta di farsi retorica. In Consiglio, a proporla in forma trasversale sono stati numerosi consiglieri comunali, con Marco Colledanchise – esponente della maggioranza – come primo firmatario. Un segnale di unità che, in tempi di frizioni e polemiche, acquista un valore raro.
Il presidente del Consiglio Comunale, Mimmo Pirisi, ha espresso soddisfazione per l’esito dell’iniziativa e, con parole asciutte e dense di significato, ha voluto rimarcare il senso del gesto: «Un gesto simbolico ma potente. Il “posto occupato” che sarà individuato nella sala consiliare servirà a ricordarci, ad ogni seduta, che dietro ogni numero c’è una vita spezzata. Il Consiglio si è espresso all’unanimità, e questo rafforza il messaggio: contro la violenza serve unità».
Dunque, anche il Comune di Alghero entra nel novero delle istituzioni che hanno deciso di non restare indifferenti. Un atto semplice, certo, ma necessario. Perché dietro ogni “posto occupato” c’è una sedia che non verrà mai più riempita, una voce che non si alzerà più, una presenza che non potrà mai essere rimpiazzata.
E in un’Italia che ancora conta femminicidi ogni anno, ogni mese, ogni settimana, anche la politica – quando tace, e lascia parlare una sedia vuota – dice finalmente qualcosa di giusto.