Quartu Sant’Elena torna a scommettere sull’accoglienza e lo fa con “Un affetto in più”, il progetto promosso dal Comune in collaborazione con Ai.Bi. – Amici dei Bambini, per incentivare l’affido familiare e costruire un tessuto sociale più solido e consapevole. «Questo progetto – afferma Marco Camboni, assessore ai Servizi sociali e alle Politiche generazionali – promuove l’affido attraverso una sensibilizzazione mirata e un accompagnamento consapevole delle famiglie partecipanti».
Il prossimo appuntamento pubblico si terrà mercoledì 26 giugno alle 17, nello Spazio Michelangelo Pira di via Brigata Sassari. Sarà l’ultima occasione informativa aperta a tutta la cittadinanza, dove si potranno ascoltare testimonianze dirette e dialogare con gli operatori del settore. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione compilando il modulo disponibile online.
Dopo questa data, il progetto entrerà nella sua fase più operativa con due weekend formativi rivolti a famiglie e single interessati ad aprirsi all’affido: il 28-29 giugno e il 19-20 luglio, presso il Centro Socio Educativo e Intergenerazionale di Piazza 4 Novembre. In queste giornate, una squadra di psicologi e assistenti sociali accompagnerà i partecipanti in un percorso approfondito, toccando gli aspetti normativi, psicologici e relazionali legati all’affido.
«L’affido familiare è una risposta temporanea ma fondamentale per quei bambini che, per un periodo, non possono vivere con la propria famiglia – spiega Alessandro Cuboni, referente di Ai.Bi. Sardegna –. Richiede consapevolezza e stabilità: per questo è importante che le famiglie seguano percorsi informativi e formativi e siano adeguatamente supportate».
“Un affetto in più” non è un semplice progetto di assistenza, ma un gesto concreto di coesione sociale. Perché ogni bambino ha diritto a crescere in una famiglia, anche quando quella d’origine non è in grado di farlo.