Un romanzo che racconta la forza delle donne, il sapere tramandato, la lotta silenziosa e tenace contro l’ingiustizia. Domani, venerdì 20 giugno, alle 18.30 nella sala conferenze di Bibanca, in viale Mancini 2 a Sassari, la scrittrice Bibbiana Cau presenterà il suo romanzo d’esordio La levatrice (Nord), nell’ambito del festival Éntula, in conversazione con Lorena Piras.
Ambientato nella Sardegna del 1917, il libro – che è attualmente il più venduto in Italia – ha come protagonista Mallena, levatrice empirica giunta sedici anni prima a Norolani, un paese immaginario attraversato dal maestrale e intriso di saperi antichi. Mallena, che ha appreso l’arte di “llevadora” dalla madre, assiste le partorienti senza chiedere nulla in cambio, ma si trova costretta a lottare per il riconoscimento di un ruolo che, per quanto vitale, viene costantemente ignorato dalle istituzioni. Quando il marito Jubanne torna dal fronte segnato nel corpo e nell’anima, la sua battaglia per un giusto sussidio assume contorni ancora più drammatici, scontrandosi con la burocrazia e con la mentalità dell’epoca.
Accanto a lei si inserisce la figura di Angelica Ferrari, ostetrica diplomata giunta dal continente. Angelica incarna un’altra forma di emancipazione femminile: ha sfidato la volontà paterna, l’ipocrisia del suo tempo, per diventare ciò che ha scelto di essere. Eppure, nella comunità che dovrebbe accoglierla, trova ostilità e diffidenza. Due donne, due storie che sembrano in collisione, ma che si intrecciano nella stessa richiesta di giustizia, nello stesso bisogno di essere viste, ascoltate, riconosciute.
La levatrice è un romanzo che parla di cura e di resistenza, di maternità e di sacrificio, ma soprattutto di donne che, ieri come oggi, chiedono di esistere come soggetti e non come comparse. È un affresco potente e delicato della Sardegna di inizio Novecento, dove i paesi sono ancora microcosmi chiusi e le istituzioni si muovono a fatica, ma dove l’anima collettiva può ancora fare la differenza.
L’incontro di Sassari è organizzato dall’associazione culturale Lìberos, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – e della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con Bibanca, la casa editrice Nord, la libreria Koinè Ubik, i Centri odontoiatrici Massaiu, Florgarden e Zarcle.
Bibbiana Cau, nata e residente in Sardegna, ha alle spalle una lunga carriera come ostetrica. Dopo gli studi a Cagliari, ha accompagnato centinaia di nuove vite alla nascita. Alla scrittura è arrivata dopo la laurea in Educazione degli adulti e la frequenza di corsi presso la Scuola Holden di Torino e di Medicina narrativa in Sardegna e a Londra, con Marco Mancassola. La levatrice è il suo primo romanzo, ma già si presenta come una delle voci narrative più interessanti del panorama letterario contemporaneo.