Con una nuova delibera approvata su proposta dell’assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, la Giunta regionale ha autorizzato lo scorrimento della graduatoria pubblicata lo scorso dicembre, finanziando altri 56 comuni sardi per la realizzazione di infrastrutture nei Piani per gli insediamenti produttivi (PIP) e nelle aree industriali ex ZIR trasferite ai municipi.
«Un’azione concreta a sostegno del sistema economico regionale – ha dichiarato l’assessore Cani – che permetterà a 115 comuni sardi di sviluppare e potenziare le infrastrutture necessarie per incentivare gli investimenti delle imprese». La dotazione finanziaria aggiuntiva, pari a quasi 16 milioni di euro, è stata stanziata dall’assessorato dell’Industria nell’ambito della Finanziaria 2025.
Già lo scorso anno erano stati finanziati 59 comuni con uno stanziamento di 15 milioni e 350 mila euro. Con questa nuova tranche, il numero dei beneficiari sale dunque a 115. Il provvedimento mantiene la promessa fatta a dicembre dall’assessore, che aveva garantito un ulteriore stanziamento in bilancio per soddisfare tutte le domande ammissibili presentate in risposta all’avviso pubblico.
L’intervento rientra tra le misure previste dalla Legge Regionale 21 novembre 2024, n. 18, ed è regolato dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 46/26 del 29 novembre 2024.
Nel dettaglio, i fondi saranno impiegati per opere di urbanizzazione primaria, viabilità, impianti tecnologici e infrastrutture di servizio, fondamentali per rendere appetibili e pienamente operativi i lotti nei PIP. La graduatoria completa dei comuni ammessi è consultabile sul sito della Regione Sardegna, mentre in allegato alla determinazione dirigenziale è presente anche l’elenco dei comuni esclusi: tra questi Desulo, Muros, Ardara e Orosei, in gran parte per errori formali o per mancato rispetto dei termini dell’avviso pubblico.
Le risorse assegnate rappresentano un’iniezione diretta nei territori, con l’obiettivo di facilitare la localizzazione di nuove imprese e sostenere lo sviluppo di quelle esistenti, in particolare nei settori artigianale e manifatturiero.
Lo sblocco dei nuovi contributi segna dunque un altro passo concreto nell’attuazione delle politiche industriali regionali, che puntano a rafforzare la rete delle infrastrutture produttive e a creare le condizioni per attrarre nuovi investimenti nei comuni sardi.