Sant'Elia, uno dei quartieri più discussi e vitali di Cagliari sta vivendo un'emergenza di degrado ambientale e civico che come un veleno lento ne corrode il tessuto urbano e sociale. Non si tratta più soltanto di inciviltà isolata ma di una vera e propria invasione di rifiuti; che a partire dal Ponte Nervi si estende all'Arena Grandi Eventi e contamina persino la zona adibita al mercatino domenicale dell'usato.
?I responsabili principali secondo quanto emerge dalle denunce non sono i singoli cittadini incivili ma; in larga parte imprese edili, officine e gommisti che in una logica di cinico risparmio sui costi di smaltimento usano le strade e gli spazi aperti del quartiere come un gigantesco e illecito deposito. Materiali di risulta, calcinacci, pneumatici usurati, oli esausti e ogni genere di scarto industriale vengono scaricati impunemente trasformando aree pubbliche in discariche abusive di grandi dimensioni con conseguenze nefaste per la salute pubblica e per il decoro.
?L'Assessora competente di fronte a questa situazione che definire critica è un eufemismo ha espresso tutto il suo disappunto e la sua ferma intenzione di agire. "Siamo stanchi di assistere a questo scempio importato che deturpa un quartiere con grandi potenzialità e non rispetta i suoi abitanti"; ha dichiarato manifestando una "scocciatura" che si traduce ora in misure concrete.
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Il Comune infatti ha varato un piano di intervento che si muove su due fronti quello repressivo e quello preventivo. In primo luogo saranno intensificati i controlli da parte degli agenti in borghese della Polizia Locale per cogliere in flagrante gli autori di questi reati ambientali. Ma la vera svolta è l'annuncio dell'installazione di telecamere di videosorveglianza nelle aree più colpite strumenti tecnologici essenziali per identificare e sanzionare severamente le ditte e i singoli che perpetrano l'illecito.
?Tuttavia come insegna ogni battaglia per il risanamento sociale l'azione delle forze dell'ordine e della tecnologia non basta. L'Amministrazione in un richiamo forte e necessario ha chiesto la collaborazione degli abitanti. Il degrado per dirla alla maniera di Gramsci non è solo una questione di materiali abbandonati ma un fenomeno culturale che attecchisce quando il senso di comunità si affievolisce.
? La lotta contro la discarica abusiva di Sant'Elia; perciò deve diventare una battaglia per la riappropriazione per la dignità del quartiere per la salvaguardia del bene comune. Solo un'azione congiunta che veda i cittadini come sentinelle attive e partecipi potrà debellare la piaga di questo degrado "importato"; e restituire a Sant'Elia e a tutta Cagliari la sua bellezza e il suo rispetto. Controlli telecamere e soprattutto la vigilanza popolare sono ora le armi schierate in difesa del quartiere.