Il racconto domenicale è dedicato ai banditi sardi. Quelli della famigerata ondata dei sequestri di persona a scopo di estorsione. Perché con loro ho avuto un rapporto molto particolare. Per via dei miei libri sul Banditismo che, anche se non celebrati dalla stampa di regime, hanno comunque un importante successo editoriale. Stamane su L'Unione Sarda leggo una intervista di Sara Marci a Giovanni Farina, condannato per 3 sequestri.Tra i quali quello dell'imprenditore Soffiantini. Di cui si dichiara innocente. Giovanni Farina, oggi è libero, dopo oltre 40 anni di carcere. Anche lui critica il sistema carcerario italiano. Sicuramente imperfetto. Ma sentire un sequestratore che si lamenta delle modalità di reclusione mi irrita moltissimo. Nessuno di questi professionisti dell'odioso crimine dei rapimenti ha mai espresso rincrescimento per le vittime innocenti dei loro misfatti. Costrette ad una prigionia terribile, umiliante, dolorosa nel fisico e nell'animo, e segnate per sempre dalle sofferenze a cui sono state sottoposte. Anche Giovanni Farina ha lasciato il carcere in ottime condizioni di salute. Ed è diventato scrittore e poeta. Come altri fuorilegge. Segno che le celle italiane non gli hanno impedito la Rinascita personale. E dico a lui quello che ho detto (con parole ben più dure) anche ad Annino Mele: prima di criticare le prigioni italiane pensate alle vostre. Chi le ha provate ha subito una condanna a vita emozionale. L'angoscia di quella esperienza equivale ad un ergastolo dell'animo. Però, dai fuorilegge, mai un pentimento per queste indicibili torture inflitte. Oltre il danno economico alla famiglia. Ho incontrato due anni fa Giovanni Farina a un evento culturale a Serramanna (Cagliari). Lui ha raccontato la sua vita. Io la mia visione delle azioni sue e dei vari Graziano Mesina, Matteo Boe, Annino Mele e via dicendo. Farina, garbatamente, molto garbatamente, mi disse che non era d'accordo sulla mia visione e sulla mia analisi. Ne ho preso atto con un sorriso. Ma a lui chiedo una cortesia: la prossima volta, parlando con il giornalista, abbia un pensiero di pentimento per le vittime, ripeto, innocenti, dei sequestri di persona. Sarà molto più credibile come novello scrittore e poeta. Buona domenica a tutti. Mario Guerrini.