Le tensioni. Nella Giunta Regionale della Sardegna. Ci sono. Come dimostra la reazione "vivace" dei Progressisti all'intervista rilasciata ieri dalla Presidente Alessandra Todde al Mio Osservatorio. Il nodo è l'assessore all'Agricoltura Gianfranco Satta. Indicato a suo tempo dai Progressisti, ma oggi totalmente incompatibile con le posizioni del partito di Massimo Zedda. Alessandra Todde, alla mia domanda sulla questione, ha sostanzialmente detto che al momento ha altro a cui pensare (la Finanziaria). La risposta dei Progressisti, stizzita, non si è fatta attendere. E chiedono che Satta sia "subito" estromesso dalla Giunta. La richiesta, posta da diversi mesi, mi pare giustificata. Non è una semplice questione di equilibri interni nel Partito, come ha detto ieri la leader 5Stelle. La verità è che Satta è antitetico ai Progressisti. Che mostrano su di lui una insofferenza sempre più forte. Certo confermano fiducia alla Giunta, ma fuori Satta. Adesso, non domani. Però la sostituzione dell'assessore all'Agricoltura metterebbe in discussione contestualmente anche la posizione alla Sanità di Bartolazzi. Da molti mesi in discussione. La realtà è che Satta è vicino ormai all'area toddiana e la sostituzione di Bartolazzi sarebbe troppo dolorosa in quanto uomo di fiducia di Conte. Stando così le cose, il malumore dei Progressisti è diventato rabbia. Ma è anche certo che il nome che hanno ventilato per sostituire Satta, è cioè Luciano Uras, è mal digerito da tutto il Campo Largo. Perché proprio da Uras sono arrivati i siluri più velenosi ad Alessandra Todde. Morale: il rimpasto a gennaio, come reclama la Presidente, è insostenibile. Dal mio punto di vista appare anche un errore politico. Ma Uras per i Progressisti è, allo stesso modo, improponibile. Mario Guerrini.