Jessica Stapazzolo aveva 33 anni. Viveva a Castelnuovo del Garda, nel Veronese. L’ex compagno, Reis Pedroso, 41 anni, doveva starle lontano. Cinquecento metri, per la precisione. Glielo imponeva la legge. Ma tra i divieti scritti e la realtà, spesso c’è un abisso.
Dal 23 aprile Pedroso era sottoposto al divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, installato a maggio. A Jessica avevano consegnato un ricevitore che avrebbe dovuto avvisarla se l’uomo fosse entrato nel raggio vietato.
Quel ricevitore, però, i carabinieri lo hanno trovato nel garage della madre di lui, spento. Del braccialetto, nessuna traccia.
Quando i militari hanno scoperto il corpo di Jessica, nella casa di Castelnuovo, non c’erano dubbi: l’aveva aggredita con “un numero smisurato di coltellate”, scrivono gli inquirenti. Una furia cieca, in casa.
L’allarme l’hanno dato gli amici. Non la sentivano da sabato, non rispondeva ai messaggi. Hanno chiamato. Troppo tardi.
Lui, intanto, aveva telefonato ai carabinieri a mezzanotte, dicendo di volerla fare finita. Lo hanno trovato e arrestato poco dopo. Entrambi erano di origine brasiliana.
La Procura di Verona ha confermato che sono in corso indagini sul braccialetto elettronico: quando lo ha tolto, come, e soprattutto perché nessuno se n’è accorto. Il dispositivo doveva controllarlo, ma non ha controllato nulla.
Sulla carta, la tecnologia protegge. Nella pratica, si è spenta in un garage.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha parlato di “fatto terribile, aggravato da elementi che destano sconcerto”. E ha ricordato che Pedroso era già sotto processo per maltrattamenti e lesioni volontarie. Poi la riflessione, amara ma inevitabile: “È necessario capire se le tecnologie attuali per la protezione delle donne siano davvero efficaci e se possano essere migliorate, magari con sistemi integrati ai telefoni cellulari, in grado di segnalare manomissioni o disattivazioni.”
Nel frattempo, resta l’ennesima domanda senza risposta: a che serve un braccialetto se nessuno si accorge quando viene tolto?
Le leggi ci sono, i dispositivi pure. Manca solo l’unica cosa che non si può programmare: la vigilanza dell’uomo sull’uomo.