Il mondo del giornalismo sportivo italiano piange la scomparsa di Gianni Vasino, storico volto della Rai e voce inconfondibile di trasmissioni che hanno segnato un'epoca, come "90° minuto". Nato a Serravalle di Berra, in provincia di Ferrara, il 5 novembre 1936, e spentosi a Genova l'8 maggio 2025 all'età di 88 anni, Vasino ha lasciato un'impronta indelebile nel racconto dello sport italiano, distinguendosi per la sua professionalità, la sua pacatezza e la sua capacità di portare nelle case degli italiani le emozioni del calcio e non solo.
Trasferitosi in Liguria, a Sanremo, con la famiglia in giovane età, è proprio in questa regione che Vasino muove i primi passi nella sua lunga e fortunata carriera giornalistica. L'approdo in Rai nel 1970 segna una svolta: qui, gli viene proposto di diventare telecronista, un ruolo che interpreterà con maestria e passione per decenni.
Il suo nome è indissolubilmente legato a "90° minuto", la trasmissione cult della domenica pomeriggio che per generazioni di italiani ha rappresentato l'appuntamento fisso per rivivere i momenti salienti delle partite di calcio. Vasino è stato per anni uno dei collegamenti fissi dai campi di Serie A, seguendo con particolare attenzione le squadre del nord, come Inter e Milan, e successivamente Genoa e Sampdoria. Il suo stile sobrio ma incisivo, la sua capacità di analisi e la sua profonda conoscenza del gioco lo resero una figura familiare e autorevole per milioni di telespettatori. Indimenticabili i suoi racconti e le interviste a caldo ai protagonisti, spesso condite da aneddoti e da un rapporto di stima reciproca con grandi personaggi del calcio come Nereo Rocco e Giampiero Boniperti.
Ma la carriera di Vasino in Rai non si limitò al calcio. Dal 1990 al 1995, insieme a Mario Corso, condusse su Rai 3 "A Tutta B", un programma interamente dedicato al campionato cadetto, dimostrando la sua versatilità e la sua attenzione anche alle realtà calcistiche meno sotto i riflettori. Fu inoltre inviato per la Rai in importanti manifestazioni sportive internazionali, incluse le Olimpiadi, raccontando le gesta degli atleti italiani in diverse discipline, dagli sport acquatici ad altre specialità.
Oltre allo sport, Gianni Vasino mostrò una spiccata sensibilità verso le tematiche sociali. Fu infatti l'ideatore, per il TG2 delle 13, della trasmissione "Come noi", uno spazio innovativo e importante dedicato ai problemi e alle storie delle persone con disabilità, un tema che gli stava particolarmente a cuore e per il quale si spese attivamente.
Dopo aver lasciato la Rai nel 1995, tornò nella sua amata Genova, dove la famiglia aveva sempre risieduto. Proseguì la sua attività giornalistica collaborando con numerose emittenti televisive e radiofoniche locali, tra cui Tele Nord, Tele Genova, Primo Canale e Antenna Blu, portando la sua esperienza e la sua professionalità anche nel panorama dell'informazione regionale. Un episodio particolarmente curioso e storico della sua carriera post-Rai fu la telecronaca della partita Sampdoria-Juventus dell'11 gennaio 2004 per l'emittente ligure Telenord, che vide eccezionalmente al suo fianco come commentatore tecnico l'allora arcivescovo di Genova, il cardinale Tarcisio Bertone.
Gianni Vasino è stato anche scrittore. Nel 1974 pubblicò il saggio "Mala Vita senza segreti" e nel 1976 "Bandiere ombra e armatori fantasma". Nel 2014, ha raccolto le sue memorie professionali nel libro autobiografico "Da 90° minuto alle Olimpiadi, cronache di 30 anni di sport", un prezioso testamento della sua lunga carriera e di un'epoca del giornalismo sportivo italiano.
Con la sua scomparsa, l'Italia perde non solo un grande professionista dell'informazione sportiva, ma anche un uomo che ha saputo raccontare lo sport con garbo, competenza e un profondo rispetto per il pubblico e per i valori più autentici dell'agonismo. La sua voce e il suo volto rimarranno impressi nella memoria collettiva come simbolo di un giornalismo appassionato e mai sopra le righe.