È bastata una cassa troppo alta, qualche decibel di troppo, a far esplodere un rancore che covava da giorni. Così ieri notte a Uras una discussione tra vicini di casa è degenerata in una rissa da far tremare i muri.
Due famiglie, stanche l’una dell’altra, si sono affrontate in strada come in un vecchio duello di paese. Bastoni, coltelli, persino la sbarra di un ombrellone: tutto è servito per mettere a segno colpi e sfogare rabbie accumulate.
Il bilancio? Due feriti finiti in ospedale, per fortuna con lesioni lievi. Gli altri, meno malconci, sono stati portati in caserma per essere ascoltati. Rischiano ora provvedimenti severi.
A quanto si apprende, la tensione tra le famiglie era nell’aria da giorni. I testimoni raccontano di discussioni continue, un crescendo che aveva già reso l’atmosfera irrespirabile.
Nella notte, l’ultima scintilla: la musica sparata a volume insopportabile. E dalla parola si è passati al bastone, dal rimprovero alla coltellata.
Una pagina nera che racconta come il confine tra il vivere civile e la giungla sia più sottile di quanto si creda. In paese non si parla d’altro, mentre i carabinieri continuano a ricostruire la dinamica per individuare responsabilità e valutare eventuali misure restrittive.
Una storia di ordinaria follia domestica che, questa volta, è finita senza un morto. Ma che resta il segno amaro di un’estate che si annuncia calda, in tutti i sensi.