La politica algherese accende la miccia alla vigilia di un nuovo flash mob contro il campo boe nella rada, voluto e guidato da Michele Pais. L’ex presidente del Consiglio regionale, oggi consigliere comunale della Lega, torna a ribadire la sua ferma opposizione al progetto promosso dal Parco di Porto Conte, definendolo «un’opera calata dall’alto, inutile e dannosa».
«Il mare di Alghero è dei suoi cittadini, non può essere espropriato», ha tuonato Pais, invitando diportisti, operatori nautici e semplici cittadini a scendere in acqua oggi, sabato 28 giugno. L’appuntamento è alle 10:30 al porto di Alghero per partire in flottiglia verso lo specchio d’acqua davanti alla spiaggia di San Giovanni. «Vogliamo fermare un progetto che danneggia chi vive di mare e uccide un intero comparto economico», ha ribadito, chiamando alla mobilitazione trasversale «cittadini, pescatori e imprese».
Ma se Pais prepara le barche, Christian Mulas, presidente della Commissione consiliare Ambiente, non risparmia fendenti politici. In una replica dura, Mulas non contesta il diritto alla protesta, ma punta il dito contro quella che definisce una «strumentalizzazione plateale».
«Condivido le dichiarazioni che il consigliere Pais fa oggi — scrive Mulas — ma mi chiedo dove fosse quando ne aveva la possibilità di opporsi». E aggiunge: «Tre consiglieri della Lega, nel mandato precedente, avevano votato a favore dell’intero piano del campo boe, incluso nel triennio 2022-2023 e sostenuto dalla maggioranza di centrodestra. Oggi, lo stesso consigliere organizza un flash mob che somiglia più a una gita che a una battaglia politica seria».
Mulas non si limita a contestare la coerenza: ricorda di essere stato lui stesso il primo a opporsi formalmente al progetto e di aver lavorato per rimediare agli «errori causati da altri». «La politica non può ridursi a gesti simbolici — incalza Mulas —. Le bugie hanno le gambe corte, e i cittadini non sono più disposti a farsi ingannare da chi finge di difendere il territorio dopo averne avallato lo scempio».
Con toni taglienti, chiude: «Quando si prega per la pioggia, il fango va messo in conto».
Oggi la protesta in mare, domani le onde della polemica. Sul campo boe, la battaglia sembra destinata a navigare ancora a lungo tra accuse incrociate, richiami alla coerenza e rivendicazioni di primati ambientalisti. Intanto, in rada, le barche si preparano a sventolare il loro «no».