L’Europa dei deboli: vi regaliamo la “borsa della resilienza”, così morite in silenzio

Mentre Mosca riallaccia i guanti da guerra e Pechino testa ogni settimana i nervi di Taiwan, Bruxelles cosa fa? Invita i cittadini europei a prepararsi un bel kit di sopravvivenza per resistere tre giorni senza Stato. Cibo, acqua, medicine. L’Unione Europea ci tratta come i pazienti terminali di un sistema in agonia: non può curarci, allora ci dà una copertina e ci augura buona fortuna.

Lo chiamano “borsa della resilienza”. Un nome elegante per una resa senza condizioni. Altro che Unione Europea della Difesa, altro che autonomia strategica. Qui si certifica la morte dello Stato come garante ultimo della sicurezza. In caso di guerra, attacco informatico, blackout, disastro naturale, il cittadino europeo dovrà arrangiarsi. Conserve e disinfettante, magari qualche batteria. E mentre la Cina immagazzina risorse e prepara l’invasione dell’elettronica globale, noi ci esercitiamo a sopravvivere come naufraghi nel nostro continente smilzo e imbelle.

Il problema non è la preparazione, sia chiaro. In un mondo serio, pianificare è giusto. Ma qui siamo alla caricatura. La Commissione propone la “giornata della preparazione”, come se bastasse un teatrino didattico per sostituire decenni di disarmo, smantellamento della protezione civile, tagli alla sanità e alla logistica. È come insegnare al popolo a spegnere incendi con un bicchiere d’acqua, dopo aver chiuso i vigili del fuoco.

Siamo davanti al trionfo della burocrazia che abdica alla politica. Si prepara il cittadino all’inevitabile perché non si ha il coraggio di affrontare le cause. L’Europa si è illusa che la pace fosse eterna e gratuita, ha scommesso sulla globalizzazione, ha venduto le infrastrutture critiche ai capitali stranieri, ha tagliato le spese militari e ora si accorge, con trent’anni di ritardo, che il mondo è un posto brutto.

La guerra non è più un'ipotesi. È un fatto. C'è in Ucraina, c'è in Medio Oriente, ci sarà altrove. E se non si investe in difesa, in energia autonoma, in produzione interna, allora sì: la borsa della resilienza sarà tutto ciò che avremo.

Siamo sinceri: se oggi dovesse accadere un evento catastrofico, metà delle nostre capitali si paralizzerebbero nel caos. Pensate alle grandi città senza luce, senza comunicazioni, senza benzina. Pensate alle autostrade, ai supermercati, ai pronto soccorso. Pensate al panico. Ma Bruxelles non ci dà né difese né un piano energetico. Ci dà lo zainetto. Una presa in giro.

Una classe dirigente seria – ma in Europa non se ne vedono – avrebbe costruito una rete di infrastrutture strategiche, avrebbe difeso la sovranità alimentare, avrebbe investito nella difesa collettiva, invece di inseguire la follia green a ogni costo. E invece ci preparano all’emergenza permanente, al cittadino solitario, atomizzato, lasciato a sé stesso con la sua scorta d’acqua minerale.

L’Europa, un tempo culla della civiltà, oggi è diventata il rifugio dei pavidi. Mentre il mondo si arma, noi ci mettiamo l’elmetto di cartone. Vittime designate, con la borraccia al collo.

Attualità

L'osservatorio di Guerrini: Da mesi in tenda sotto il Consiglio Regionale
Cagliari. Da mesi in tenda sotto il Consiglio Regionale. Nella speranza di ottenere la stabilizzazione nella Sanità sarda. Sono gli OSS, Operatori Socio Sanitari. Erano anche loro al fronte, negli ospedali, quando c'era lo spettro del Covid. Che stava mettendo in ginocchio la Sardegna e l'Italia intera. Eppure, nonostante quei sacrifici e quella d...

L'osservatorio di Guerrini: I cretini del web
I cretini del web. Sfogano la loro ignoranza con accenti triviali, che rivelano una maleducazione di fondo. Ancor più riprovevole quando colpisce una donna. Episodi che vanno fortemente condannati. E che io condanno con forza. Naturalmente. Come nel caso di Alessandra Todde, Presidente della Regione. Il web, purtroppo, è un far west. I social dive...

L'osservatorio di Guerrini: Lo scialo con i soldi pubblici
Cagliari. Lo scialo. Con i soldi pubblici. Quelli che ogni anno la Regione Sardegna dovrebbe spendere per far marciare l'apparato regionale e provvedere alle esigenze dell'economia dell'Isola. Tra i provvedimenti finanziari c'è sempre una riprovevole caterva di finanziamenti senza capo né coda destinati al puro clientelismo. Questa filosofia ha c...

L'osservatorio di Guerrini: il caso Desiré Manca
Cagliari. Il caso Desiré Manca. E l'assessore ombra alla Sanità, Armando Bartolazzi. È la radiografia del sistema salute in Sardegna. Desiré è consigliere regionale 5Stelle alla seconda legislatura. È la portavoce dei pentastellati. Alle ultime elezioni ha sfondato il muro delle 8 mila preferenze. Nessuno meglio di lei. Si è sempre battuta per la S...

L'osservatorio di Guerrini: Il potere dell'osservatorio
ULTIM'ORA. Cagliari. Ieri, garbatamente (credo), nel mio "racconto domenicale", ho umilmente cercato di rappresentare le difficoltà dei medici ospedalieri sardi. Turni stressanti, condizioni di lavoro logoranti, trattamento economico tra i peggiori d'Italia. Ho cercato, sulla base queste realtà, di far comprendere ai miei lettori perché i nostri me...

La Finanziaria e il colpo al cuore del trasporto su gomma
In Italia l’80% delle merci si muove su ruote. È la spina dorsale invisibile che regge l’industria, la distribuzione e la vita quotidiana. Ogni pacco, ogni scaffale pieno, ogni cantiere attivo dipende da quella massa anonima di camion che attraversano il Paese. Eppure, come spesso accade nella nostra Repubblica, si...

Un bar al giorno chiude. Ma la crisi non è solo economica: è culturale
Ogni giorno in Sardegna si abbassa una saracinesca. Trecentoquarantacinque bar chiusi in un anno, una morìa silenziosa che racconta più di qualunque convegno sul “rilancio dell’economia isolana”. I numeri parlano chiaro: non è solo una questione di soldi. È il sintomo di un declino più profondo, culturale, direbbe ...

L'osservatorio di Guerrini: Il referendum confermativo
Cagliari. Il referendum. Confermativo. Sarà il nuovo confronto politico-sociale dell'Italia. Uno strumento democratico per la legittimazione popolare di una riforma costituzionale come quella della giustizia, appena approvata dal Parlamento. Si dovrebbe votare in primavera. Marzo o aprile. Se vincerà il Sì la riforma Nordio sulla separazione delle ...

L'osservatorio di Guerrini: Blocco studentesco e Casa Pound
Cagliari. Blocco Studentesco e Casa Pound. L'Italia, da un pezzo, ha virato a destra. L'immigrazione ha fatto sviluppare forti movimenti di estrema destra. Frutto di una gestione inappropriata dei fenomeni immigratori. "Prima gli italiani" è l'editto che ha fatto riemergere in forma aspra sentimenti nazionalisti e xenofobi. Che hanno trovato lo svi...