La violenza non ha volto, non ha sesso: storie da un confine invisibile

  La violenza non ha un volto unico. È un’ombra che si annida negli angoli più bui dell’animo umano, che si manifesta in modi e forme diverse. Non ha sesso, né colore, né etnia. Non si fa svelare facilmente e spesso si traveste, cambiando ruolo e contesto. 

  È un problema che non riguarda solo una parte dell’umanità: è una realtà che può appartenere a chiunque. Quante volte crediamo di aver compreso tutto? Di sapere chi è la vittima e chi il carnefice? In questo mondo rapido a giudicare, ci affidiamo a visioni semplificate, prendiamo parte senza soffermarci sulla complessità delle vite altrui. Ma la verità è spesso più intricata. 

  Esistono persone, uomini e donne, che usano l’ombra della violenza come arma, sfruttano accuse come scudo, si nascondono dietro la sofferenza altrui per giustificare i propri abusi. E, al tempo stesso, ci sono vittime che non trovano spazio per raccontare la propria storia, soffocate da un pregiudizio che lascia parlare solo una versione dei fatti. La violenza si radica nella sofferenza, in un grido che rimane inascoltato, nei silenzi di chi teme il giudizio. 

  Che cosa succede, allora, a chi vive questa realtà in silenzio? A chi si ritrova in un vortice di dolore e accuse, senza avere la forza o la possibilità di difendersi? Queste storie non fanno rumore, non conquistano titoli o applausi, ma sono un grido silenzioso che ci chiede di riflettere, di andare oltre le apparenze. Ogni persona merita ascolto, ogni storia racchiude una verità che non sempre è immediata. E dobbiamo imparare a guardare oltre, perché la violenza non si combatte scegliendo un lato, ma riconoscendo che nessuno è immune. Il vero antidoto alla violenza è l’educazione, quella che ci insegna a comprendere e riconoscere le sfumature, a uscire dai ruoli predefiniti. Perché educare significa, alla radice, condurre fuori: portare l’essere umano fuori dal suo lato più oscuro, dal suo stato più ferino. Solo così possiamo immaginare un mondo in cui il dolore non si nasconda dietro false accuse o dietro silenzi soffocanti. In questo mondo nuovo, la verità non sarà appannaggio di uno solo, e ogni voce potrà essere ascoltata.

Attualità

L'osservatorio di Guerrini: L'informazione e il potere
L'informazione e il potere. In Sardegna. Sono legati a doppio filo. E questa connivenza, che diventa complicità, è il male oscuro che frena il progresso dell'Isola. Il potere politico assicura ai giornali fonti di finanziamento vitali, perché le copie cartacee dei quotidiani sono in calo pauroso e inarrestabile, mentre le vendite on line non risolv...

L'osservatorio di Guerrini: L'ultimo scandalo
Cagliari. L'ultimo scandalo. Ma solo l'ultimo in ordine di tempo. Lo ha accertato la Guardia di Finanza. Che stamane ha arrestato Giovanni Piero Sanna, ex direttore della Conservatoria delle Coste. Su di lui l'accusa di associazione a delinquere, peculato e tanto per aver sperperato oltre due milioni di euro di soldi pubblici. È venuta alla luce u...

L'osservatorio di Guerrini: Un'altra mina sulla sanità sarda
Cagliari. Un'altra mina sulla Sanità sarda. La fanno esplodere dieci direttori di Pronto Soccorso degli ospedali. Hanno scritto una lettera di autodifesa indirizzata all'assessore alla Sanità Bartolazzi e ai Commissari Straordinari delle Asl. Tutto prende il via dal caso della donna 82 enne ricoverata nella struttura d'urgenza del Sirai di Carbonia...

L'osservatorio di Guerrini: La Lega di Salvini in Sardegna
Cagliari. La Lega di Salvini. E i posti di comando in Sardegna. È delle ultime ore la notizia che Domenico Bagalà, calabrese trapiantato a Cagliari, ha ricevuto l'investitura ufficiale di Presidente dell'Autorità Portuale della Sardegna. Bagalà, considerato appunto salviniano, ha tolto le ultime speranze a Christian Solinas che puntava su quell'in...

L'osservatorio di Guerrini: I sistemi mafiosi in Sardegna
Cagliari. I sistemi mafiosi. In Sardegna. Sono ormai radicati, nella pubblica amministrazione, quanto nelle regioni in cui le cosche sono nate e prosperano come uno Stato nello Stato. I dirigenti delle istituzioni sarde (Regione, Enti, Università), molto spesso, usano modelli mafiosi semplicemente per favorire parenti e amici. Il tutto a spese del...

L'osservatorio di Guerrini: La controinformazione dell'assessore regionale alla sanità
Cagliari. La controinformazione (inutile) dell'assessore regionale alla Sanità della Sardegna, Armando Bartolazzi. Si è evidentemente convinto che la brutta fama del servizio sanitario pubblico isolano sia dovuta alla cattiva espressione del circuito mediatico sul tema. Per questo è sceso in campo per rispondere, direttamente o indirettamente, ai ...

L'osservatorio di Guerrini: L'ultima trama
L'ultima trama. Di Marcello Tidore (Udc), ex Dg della ASL 8 di Cagliari, e di Gavino Mariotti, rettore dell'Università di Sassari. Quest'ultimo inquisito dalla Procura di Cagliari nell'operazione Monte Nuovo con l'accusa di essere un vertice mafioso. Il piano era complicato. Trovare una sistemazione a Cagliari per il professor Giovanni Sotgiu, doce...

Ventidue anni da Nassiriya: ricordare senza smettere di capire
La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha voluto ricordare il ventiduesimo anniversario della strage di Nassiriya, l’attentato del 12 novembre 2003 che costò la vita a 28 persone, tra cui 19 italiani. Fra loro, due sardi della Brigata Sassari: