L'osservatorio di Guerrini: Il diavolo Glencore e il paradiso Sulcis diventato inferno

  Il Diavolo Glencore. Multinazionale svizzera. Ed il Paradiso Sulcis. Diventato Inferno. La Glencore quando apre le sue porte sono per l'habitat quelle dei gironi danteschi. Chiude la linea Piombo nell'ormai vetusto e inquinante impianto di Portovesme. Lasciando l'ennesima cattedrale nel deserto industriale. Con terrificanti carichi di veleni che colpiscono e colpiranno ancora le stremate popolazioni del Sulcis Iglesiente. Vuole fare un'altra fabbrica sciagurata. Quella del riciclo delle batterie al litio. Che lascia residui di lavorazione micidiali. Il Sulcis continua ad essere territorio di speculazione. Con buste paga a fronte di fabbriche che hanno nell'oltraggio all'Ambiente e alla Salute pubblica il loro marchio. Non bastano i pestiferi bacini dei fanghi rossi liquidi di Portovesme. Non bastano le colline di terra arrubia di Monteponi. Queste ultime a suo tempo difese "perché fanno parte del paesaggio". A tal punto che la Sovrintendenza le ha scelleratamente vincolate. I responsabili di questi disastri sono i politici. Parlamentari, Governatori, Consiglieri regionali, sindaci. Che in anni recenti e meno recenti hanno detto sì a questo uso selvaggio del territorio. In cambio di illusorie buste paga. Che hanno lasciato e lasciano un carico insopportabile di disastri ambientali e di dolorose e nefaste incidenze sulla salute delle popolazioni, della, della fauna e della flora. Bisogna porre fine a queste strategie autodistruttrici. E ripensare il futuro di una delle più belle località della Sardegna. Con insediamenti che non siano contro il territorio e le sue creature viventi. No all'Inferno. Delle multinazionali e di chi dà loro le chiavi di casa nostra. Per flagellarla. Mario Guerrini.

Attualità

L’estate bollente tra Cagliari e Sassari: tradimenti in crescita
Mare, profumo di mare. E già qui qualcuno ha capito dove andiamo a parare. La vecchia canzone anni ’80 — quella dell’amore in barca — oggi suona come un inno involontario a un fenomeno sempreverde: il tradimento. A certificarlo, stavolta, ci pensa Ashley Madison, piattaforma...

Chi vince festeggia, chi perde spiega. Dal campo alla mentalità
Nel mondo dell’agonismo non si scappa: c’è chi punta dritto all’obiettivo, si allena come un orologio svizzero, mangia come un monaco e non concede nemmeno un dolce fuori pasto. Precisione quasi maniacale. La meticolosità di questi atleti li porta spesso a prestazioni da cop...

A cosa serve davvero il sostegno occidentale ai palestinesi?
In apparenza, la questione palestinese è il teatro perfetto per la coscienza occidentale. Un dramma che si ripete da decenni, utile a ripulire l’immagine morale di governi e opinioni pubbliche, senza dover mai toccare davvero gli interessi strategici. Il sostegno umanitario a Gaza, le marce per la pace, le dichiar...

Il mondo non ci somiglia: appunti di geopolitica umana
Non c’è nulla di più occidentale dell’idea che l’umanità intera aneli a diventare come noi. È una convinzione radicata, talmente profonda da sembrare naturale. Ma naturale non è. È frutto di secoli di egemonia culturale, di imperi che prima imponevano la croce e poi la bandiera dei diritti umani universali. Siamo ...

La Sardegna si solleva contro il fotovoltaico: un grido ignorato dalla politica
Un centinaio di cittadini sardi hanno riempito il Colle Sant'Elia, uniti da una ferma opposizione all'installazione di nuovi impianti fotovoltaici. La mobilitazione, imponente per numero e determinazione, ha tuttavia messo in luce una sconfortante assenza: quella dei rappresentanti politici. Nessun esponente delle istituzioni ha ritenuto opportuno ...